BLACK MAGNET – Body Prophecy

Pubblicato il 26/07/2022 da
voto
8.0
  • Band: BLACK MAGNET
  • Durata: 00:34:51
  • Disponibile dal: 29/07/2022
  • Etichetta:
  • 20 Buck Spin

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Dopo essere emersi nel panorama industrial con l’ottimo “Hallucination Scene”, i Black Magnet tornano ad appena due anni di distanza; mai come in questo caso possiamo dire che James Hammontree batte il ferro finché è caldo, e non certo in termini di mero inseguimento del successo, quanto come metafora del suono del suo progetto.
“Body Prophecy” riesce infatti a rinvigorire la rappresentazione sinestetica dell’inferno urbano contemporaneo, votato al consumo cieco, ai ritmi alienanti e schizofrenici, in cui l’individuo si trova sempre più isolato che era già la chiave estetica del primo disco. Sulla scia costante delle sonorità di Godflesh e Scorn da una parte e della ferocia dei Nine Inch Nails più nichilisti dall’altra, i titoli stessi dei brani ci parlano di vite isolate in un mondo che ci costringe ai ritmi delle macchine (“Violent Mechanix”), sorridendo mentre alimentiamo la nostra depressione affidandoci al mercato (“Sold Me Sad”), da buone vittime cieche di pubblicità e media ancor prima che delle malattie che hanno segnato i nostri ultimi due anni di vita globale (“Incubate”, di cui è presente anche un eccellente remix ad alto tasso acid in chiusura del disco, ad opera del maestro Justin Broadrick). Un grande pregio di questo disco è come, senza perdere di vista le coordinate sonore che ci avevano già fatto apprezzare l’esordio, riesca ad attingere a un immaginario sonoro più ampio, a tratti più melodico e curioso verso mondi marginali ma affini all’industrial come l’EBM e il dark (oltre, persino, a qualche passaggio dubstep). Ibridismi che rendono brani come “Floating In Nothing” o “Hermetix” più complessi da digerire, ma anche stimolanti prove della costante visionarietà di Hammontree.
Forse è presto per annunciare di aver trovato il nuovo Trent Reznor, ma la capacità di unire i due lati dell’Atlantico sull’onda di suoni, suggestioni e disagio che travalicano sia la scuola inglese di fine anni Ottanta che i grandi nomi emersi dall’America Wasp nello stesso periodo, confermano come i Black Magnet siano una band da tenere d’occhio, e a cui affidare la descrizione dei nostri incubi ad occhi aperti quotidiani.

TRACKLIST

  1. A History Of Drowning
  2. Violent Mechanix
  3. Floating In Nothing
  4. Incubate
  5. Hermetix
  6. Wolverine Dreams
  7. Body World
  8. Sold Me Sad
  9. Last Curse
  10. Dowsing
  11. Incubate (Justin K. Broadrick Remix)
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