6.5
- Band: BLACK OATH
- Durata: 00:19:40
- Disponibile dal: 13/10/2016
- Etichetta:
- Terror From Hell Records
Spotify:
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A un anno dal fortunato terzo full-length “To Below And Beyond” i Black Oath si riaffacciano sul mercato con un EP di quattro pezzi, per poco meno di venti minuti di durata, una pubblicazione che consta di due inediti, un medley dei Pagan Altar e una breve outro, materiale destinato quindi ai fan più devoti del combo lombardo, tra i prim’attori attuali del doom classico ad alto tasso spiritico e occulto. Il medley dello storico gruppo inglese capitanato da Terry e Alan Jones assume i toni del simpatico omaggio, orchestrato con competenza e fedeltà, buono a rimarcare una forte assonanza nei toni e nel suono fra i precursori anglosassoni e i loro discepoli italiani. Il senso dell’EP va però rintracciato nelle nuove canzoni, che proseguono il discorso intrapreso con l’ultimo disco, andando nel verso di un’ulteriore dilatazione dei tempi e di un annegamento in tenebrose nebbie impenetrabili. La produzione ancora più vintage, il pallore delle vocals, l’allungamento delle note e una sezione ritmica abbastanza educata esortano al raccoglimento e all’evocazione di presenze incorporee, aleggianti fra di noi senza essere chiaramente visibili. Le note risuonano dolenti, in modo quasi candido partoriscono un’oscurità che ci copre con una certa compita gentilezza, lenzuolo di profumato lino posto su un corpo pronto per la sepoltura. Avevamo percepito una ‘simpatia’ sempre più forte per il lugubre prog d’annata, in “Litanies In The Dark” il sospetto si fa certezza. Diminuisce l’enfasi, il grigiore guadagna terreno, la voce di A. Th risuona laconica, rassegnata, ci immerge in un cimitero durante una triste giornata autunnale. Sia “…From Here” che “A Funeral Alchemy” non sfigurano al confronto col materiale già edito, perdendo qualcosa solo in termini di immediatezza e pagando leggermente dazio quanto a potenza del lavoro di chitarra. Se volete scoprire i Black Oath, meglio partire dalle pubblicazioni su lunga distanza; se invece siete già fra i loro estimatori, “Litanies In The Dark” non vi deluderà.