6.5
- Band: BLACK PROPAGANDA
- Durata: 00:51:04
- Disponibile dal: 09/01/2012
- Etichetta:
- Nadir Music
- Distributore: Audioglobe
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Dopo un demo e un promo, ecco arrivare il debutto per i nostrani Black Propaganda, thrash metal band proveniente da Torino che esordisce per la Nadir, etichetta di Trevor dei Sadist. Diciamo che il musicista ci ha visto giusto nello sponsorizzare la prima uscita di questi piemontesi, abili a scrivere un disco d’impatto, avendo come coordinate base quelle del thrash metal non disdegnando puntate nei meandri sperimentali del genere. I cinquanta minuti e passa di “Black Propaganda”, pur non facendo gridare al miracolo, contengono infatti buoni passaggi, alcuni break di livello assoluto, ma anche dei momenti dove regna un po’ di confusione. Specie a livello vocale, infatti, si passa indistintamente da una voce che nella norma fa un po’ il verso a Phil Anselmo dei Pantera ad un’altra che poi spesso e volentieri si abbandona a scream che mal si attagliano alla ritmica, cercando di flirtare con tendenze metal più moderne. Non che questo sia un male, per carità, ma la sensazione è quella di aver sbagliato cravatta. Ma partiamo dai suoni, molto puliti e concreti, con la chitarra che fa da padrona col suo suono corposo e molto affilato. I brani – a detta del gruppo – sono “ossessionati dal rancore sociale, dall’instabilità e dalla falsità psichica e futile dell’essere umano” e musicalmente alternano soluzioni molto aggressive (“About Me”, “No Prejudice”, quest’ultima una delle migliori) e aperture più sperimentali, sulla scia delle ultime composizioni degli svedesi The Haunted (“Destroy To Survive”), con la voce a ricoprire il ruolo di camaleonte. Altri episodi – l’opener “Hit The Mass”, ad esempio – assemblano invece, in maniera scriteriata, partiture death metal (brutte) ad altre thrash metal (pregevoli). Non male però il groove di “Cynic Apnea”. Chiude la scaletta l’omonima “Black Propaganda”, undici minuti la sua durata, che inizia pian piano per poi prendere corposità e movimento. È uno dei pezzi migliori del gruppo, specie quando diventa selvaggia. Insomma: quando si mettono a fare thrash metal senza fronzoli e senza tante altre contaminazioni, i Black Propaganda hanno sicuramente qualcosa da dire. Quando poi cominciano a divagare, cercando di spaziare in territori non troppo omogenei, allora si perdono un po’. Dategli un ascolto comunque.