7.0
- Band: BLACK STONE CHERRY
- Durata: 00:46:17
- Disponibile dal: 22/06/2007
- Etichetta:
- Roadrunner Records
- Distributore: Warner Bros
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Un po’ di sano hard rock sudista era quello che ci voleva quest’estate. E la stessa cosa l’avrà pensata la Roadrunner Records, che ha deciso di dare una possibilità a questi Black Stone Cherry, quattro giovanissimi ragazzi del Kentucky che con questo debutto si impongono con forza nel mercato hard rock. Sì, perché la loro musica affonda le proprie radici in una serie di band tutt’altro che trascurabili: immaginatevi infatti di ascoltare un mix tra primi Soundgarden, Lynyrd Skynyrd, Alice In Chains, Black Label Society e Soil. Musica sicuramente derivativa, quella dei nostri Black Stone Cherry, ma che trova il suo punto di forza nella genuinità della proposta, più che nell’originalità. L’opener “Rain Wizard” e la successiva “Backwoods Gold” mostrano il lato più heavy della band, che tuttavia sembra trovare la giusta amalgama solo a partire dalla traccia tre, ovvero la bellissima “Lonely Train”, che parte come i Creed e finisce come i Soil. Uno strazio per i puristi, ma una benedizione per noi impuri. Da qui in avanti, ci ritroviamo assaliti da un’infinita serie di riff sempre grassi al punto giusto, da linee vocali semplici e convincenti (su tutte “When The Weight Comes Down”, “Violator Girl” e “Tired Of The Rain”) e soprattutto da un senso costante di ‘entertainment’. Anche quando la band calca la mano nella mania di revivalismo anni settanta, la sensazione di attualizzazione della proposta rende questo “Black Stone Cherry” appetibile ai più, grazie anche all’ottima prova del rinomato Kevin Shirley (Aerosmith e Led Zeppelin tra gli altri) dietro il mix. Insomma, è impossibile non divertirsi sulle note della bellissima “Hell & High Water”, e non è difficile individuare il cantante Chris Robertson come un futuro Chris Cornell. La pasta c’è, ora si tratta solo di coltivare, lavorare, e presto ne raccoglieremo tutti i frutti.