7.5
- Band: BLACK STONE CHERRY
- Durata: 00:53:30
- Disponibile dal: 20/04/2018
- Etichetta:
- Mascot Records
- Distributore: Edel
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Puntuali come le rondini in primavera, a due anni di distanza dal precedente “Kentucky”, tornano i Black Stone Cherry con “Family Tree”, sesto album in dodici anni (senza contare tre EP) per una formazione tanto prolifica quanto sempre ispirata. Legato come d’abitudine alla loro terra d’origine, e prodotto anche stavolta dalla band stessa, il nuovo lavoro del quartetto americano mostra esattamente quello che ogni fan dei BSC si aspetta: un hard-rock roccioso e blueseggiante al tempo stesso, in grado di unire passato e presente trasportandoci, fin dalla scoppiettante apertura affidata a “Bad Habit” e “Burning”, in un ipotetico festival rock-blues ambientato nelle foreste del Kentucky. Se la partenza è col botto, il resto della tracklist non è da meno: tra pezzi blues grooveggianti (“Carry Me On Down The Road”, “Southern Fried Friday Night”), ballad dal piglio southern (“My Last Breath”, con tanto di coro gospel), contaminazioni R&B (“James Brown”, “Get Me Over You”) e ospiti di eccezione (Warren Haynes degli Allman Parson Brothers e Gov’t Mule su “Dancin’ In The Rain”, oltre al figlio 5enne del cantante Chris Robertson su “You Got The Blues”), non c’è un passaggio sottotono nell’ora scarsa di durata. Menzione a parte per la title-track posta in chiusura, ideale sintesi dell’equilibrio raggiunto dai quattro tra melodia sanguigna, tecnica mai fine a sè stessa e potenza ritmica. Se l’immagine che abbiamo dagli Stati Uniti è quella della modernità, per fortuna ci sono anche band cone i BSC a riportarci alle radici dell’America più rurale ma non per questo meno interessante, anzi.