7.0
- Band: BLACK SUN AEON
- Durata: 00:40:00
- Disponibile dal: 28/10/2011
- Etichetta: Cyclone Empire
- Distributore:
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Tuomas Saukkonen è attivo con il suo progetto Black Sun Aeon soltanto dal 2008; eppure, da allora, sotto questa sigla, sono stati pubblicati uno split e due album, uno dei quali addirittura doppio. “Blacklight Deliverance” è dunque il terzo full-length per il Nostro, che si dimostra insomma compositore veramente instancabile, essendo da tempo attivo anche con Before The Dawn, Dawn Of Solace e The Final Harvest. La principale novità che connota il nuovo lavoro dei doom/dark metallers finlandesi è la partecipazione della cantante Janica Lönn (Lunar Path), che impreziosce alcuni brani con una voce calda e potente. Ed è proprio la performance delll’ospite a segnare i momenti più avvolgenti del disco, sia sottolineando i soffici arpeggi disegnati da Saukkonen con seducente fluidità, sia fondendosi sapientemente con il growling di quest’ultimo e il pulito di Mikko Heikkilä. Quando invece le trame si fanno più dure, ci si addentra in territori in cui gli intrecci di rabbia e melodia si snodano sulla scia del recente operato dei cugini Insomnium o degli svedesi Draconian: suggestioni decadenti volteggiano su movenze solenni, mentre una “Wasteland” arriva anche a scomodare partiture (melodic) black-death metal in alcune accelerazioni. Dopo i buoni riscontri ottenuti con il precedente “Routa”, i Black Sun Aeon provano dunque a riconfermarsi una realtà in crescita con questa nuova opera: i risultati, bisogna ammetterlo, sono di nuovo validi, tuttavia non (ancora?) così tanto da far gridare al miracolo. Ciò che frena un po’ gli entusiasmi è essenzialmente l’incapacità della band di Saukkonen di confezionare qualcosa che risulti davvero caratteristico, oppure altamente ispirato e coinvolgente. Si sente senz’altro una certa maestria nell’elaborare queste sonorità, ma, alla fine dei conti, si nota come manchino sia un tocco personale – sfidiamo chiunque a riconoscere all’istante i Black Sun Aeon tra una dozzina di altri ascolti a base di questo stile – sia quella scintilla che permetterebbe al songwriting di compiere il vero salto di qualità. Buon disco, senza dubbio, ma destinato solo ai veri fan del genere.