7.5
- Band: BLACK THERAPY
- Durata: 00:44:20
- Disponibile dal: 15/03/2019
- Etichetta:
- Black Lion Records
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2.800 chilometri. Tanta è la distanza che separa la Città Eterna dalla Terra dei Mille Laghi, distanza metaforicamente colmabile nei tre quarti d’ora del nuovo viaggio musicale intrapreso dai capitolini Black Therapy, fieri ambasciatori del mali-melo-death scandinavo fin dal loro esordio nel 2013. Arrivati con “Echoes Of Dying Memories” al terzo album sulla lunga distanza, i cinque si mantengono nel solco tracciato dai loro numi tutelari – Insomnium, Mors Principium Est e Dark Tranquillity su tutti – aumentando il minutaggio medio dei pezzi (quasi tutti ora sopra i 5’) e variando qualcosina fin dalla più colorata cover, dove trovano spazio come sempre gli uccelli migratori già presenti nel precedente “With The Embrace Of Sorrow I Smile”. Musicalmente parlando, la classica ricetta finnica viene ‘scaldata’ con una sensibilità mediterranea (eccellente come sempre in questo il lavoro chitarristico svolto da Andrea Mataloni e Davide Celletti , capaci di toccare tutte le corde dell’anima), dando luogo ad una manciata di pezzi ora più intricati (“Phoenix Rising”, “Rejecting Me”) ora più diretti (“Dreaming”, “Burning Abyss”), ma sempre orgasmici per gli amanti del genere. Sul finale, oltre alla toccante strumentale “The Winter Of Your Suffering”, spazio anche agli ospiti con la partecipazione di Asim Searah (chitarrista dei Wintersun) ed El Kadi (cantante degli Admiron) su “Scars” e “Ruins”, chiusura in crescendo per l’ennesimo lavoro di qualità in casa Black Therapy. Se lo swedish death più malinconico è la vostra catarsi per allontanare la tristezza, la terapia nera di “Echoes Of Dying Memories” sarà come Valium per le vostre orecchie.