8.0
- Band: BLACK VEIL BRIDES
- Durata: 00:41:25
- Disponibile dal: 29/10/2021
- Etichetta:
- Sumerian Records
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Dalla versione Scooby Doo dei Kiss di “Set The World On Fire” allo stile di Rijksmuseum di “The Phantom Tomorrow” (vista la somiglianza dell’opera di Kantar con Van Gogh, anche se il soggetto sembra più Darkman di Sam Raimi) tante cose sono cambiate negli ultimi dieci anni in casa Black Veil Brides, fortunatamente non solo a livello di artwork. Detto che il loro capolavoro per chi scrive resta “Wretched And Divine” il sesto album della band di Cincinnati è quello che più ci si avvicina, seguendo la formula della rock opera già ripresa dal precedente “Vale” ma alzando ancora più il livello. Fin dalla titletrack, breve intro strumentale, è chiaro che ci troviamo di fronte ad un concept dal taglio cinematografico, ed in effetti la prima cosa che salta all’orecchio ascoltando “Scarlet Cross” o “Born Again” è la qualità degli arrangiamenti (opera del chitarrista/violinista Jinxx), moderni e al tempo stesso classici: in un contesto come quello attuale dove abbondano gli emuli dei Bring Me The Horizon, il fatto di avere un proprio tratto distintivo di questo genere è già una qualità. L’altro mattatore assoluto è ovviamente il cantante Andy Biersack (qui anche accreditato come tastierista), la cui interpretazione sempre più teatrale marchia a fuoco anthem come “Blackbird”, “Torch” o “Kill The Hero” costringendoci a cantare gli immancabili “Oh o-oh” tra le quattro mura di casa. Da non sottovalutare anche il contributo in fase solista di Jake Pitts, non troppo appariscente ma efficace tanto nelle punteggiature melodiche quanto nei soli, così come l’ascolto in cuffia permette di apprezzare appieno l’operato della sezione ritmica, rinnovata per metà con l’ingresso del nuovo bassista Lonny Eagleton ad affiancare il batterista Christian Coma. Tra qualche reminescenza del metalcore che fu (“Crimson Skies) e pezzi più dolci (“Fall Eternal”) è veramente difficile annoiarsi, confermando la capacità dei Black Veil Brides di scrivere canzoni a presa rapida ma a lunga conservazione. Insieme alla conferma degli Ice Nine Kills e ai redivivi Bullet For My Valentine, una delle migliori uscite per gli amanti dell’hard rock/metal più accessibile.