7.0
- Band: BLACKMORE'S NIGHT
- Durata: 00:50:00
- Disponibile dal: 25/07/2003
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Di ritorno dall’oblio dell’ultimo deludente album, nel quale l’ex mente dei Deep Purple aveva fatto preoccupare i fan a causa di una visibile carenza di idee, il nuovo “Ghost Of A Rose” riporta Ritchie Blackmore ai fasti dell’inizio della sua carriera in versione “medievale”. Come da copione la voce di Candice Night e le chitarre per tutta la durata dell’album accentrano ed attirano l’attenzione come le vere star; nello specifico, in diversi brani si riscontra una serie di geniali si “apparizioni” della mitica elettrica Stratocaster, un tocco di originalità per spezzare e rinfrescare l’ascolto. Ben due sono le cover presenti sul disco, si parte con “Diamonds And Rust”, originariamente partorita da Joan Baez, ma famosa in ambito metal grazie alla rivisitazione dei Judas Priest, e l’elettrica “Rainbow Blues” dei Jethro Tull, entrambe riviste in concezione “Blackmoriana” per un risultato ed una resa strabilianti. Se non fosse per la piattezza del cantato di Candice, alla lunga ascoltare in modo perpetuo le stesse tonalità può arrivare a stancare, “Ghost Of The Rose” potrebbe competere con l’ancora inarrivabile esordio “Shadow Of The Moon”, universalmente riconosciuto come picco di ispirazione della coppia. Benché sembri un dato di fatto che il talentuoso chitarrista abbia definitivamente chiuso con l’hard rock, i momenti in cui impugna la sua Fender per lanciarsi negli ispirati assoli con cui adorna i suoi brani celtico-medievali sono senza dubbio i più toccanti, in quanto il cuore li associa istintivamente a nomi quali Deep Purple e Rainbow. I fortunati possessori della versione digipack di “Ghost Of A Rose” troveranno due succulente bonus track, “Mid Winter’s Night” (in versione live tratta da un concerto in Germania) e “Way To Mandalay”, in grado di rendere ancora più appetitoso l’acquisto di un full lenght che segna l’inequivocabile come back in grande stile di uno dei musicisti che più ha influenzato la scena rock ed il modo di suonare la chitarra. Bentornato Ritchie!