8.0
- Band: BL'AST!
- Durata: 00:33:07
- Disponibile dal: 03/09/2013
- Etichetta:
- Southern Lord
- Distributore: Goodfellas
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A prima vista, questo “Blood” parrebbe soltanto una delle molte ristampe rimasterizzate di lavori del passato – in questo caso di “It’s In My Blood” delle leggende californiane Bl’ast!. Qui invece vi sono delle sfumature differenti: “Blood” non é una ristampa, ma bensì una prima stampa digitalizzata e mixata da Dave Grohl di un master tape inedito risalente al 1985, entro il quale confluiscono quasi tutte le tracce di quello che poi sarebbe divenuto “It’s In My Blood”. Inoltre, come piccola chicca, in queste registrazioni la seconda chitarra viene suonata da William Duvall, che anni dopo sarebbe diventato il singer degli Alice In Chains. La storia pare essersi dimenticata dei Bl’ast! e questo é davvero un peccato, in quanto negli eighties sono stati tra le band di punta del movimento hardcore statunitense, insieme a gente del calibro di Black Flag, Hüsker Dü, Minor Threat, Bad Brains e pochi altri. Greg Anderson, quindi, da grandissimo fan della band, non ci ha pensato due volte a pubblicare questo “Blood”, piccola perla di hardcore evoluto, sulla falsariga di quanto fatto dai Black Flag dei primi due imprescindibili lavori; non per nulla in origine “It’s In My Blood” fu pubblicato dalla mitica SST Records di Greg Ginn. Il lavoro di pulizia messo in atto dalla Southern Lord ed il mixing di Grohl sono stati esemplari: a livello di sound, “Blood” pare a tutti gli effetti un lavoro attuale. I brani guadagnano in profondità, viene messo in primissimo piano il basso mirabolante di Dave Cooper, capace di mettersi sullo stesso livello delle chitarre di Neider e di Duvall; Cliff Dinsmore urla come un ossesso dentro al microfono, donando al tutto un’aura disperata. I cambi di tempo si sprecano, i Bl’ast! non hanno paura ad avventurarsi in territori metallici al limite del downtempo (ascoltate “Sequel”, “It’s In My Blood” e “Your Eyes” per capire), salvo poi colpire con rasoiate core sempre e comunque studiate e ragionate, mai fini a sé stesse. Ripetiamo: non é un caso il passaggio su SST, non é un caso che Chuck Dukowski sia stato un grandissimo estimatore della band; nulla é un caso con i Bl’ast!. Insomma, plaudiamo al recupero messo in atto dalla Southern Lord e speriamo che ora la band, recentemente riformatasi con i newcomer Hoss Wright e Nick Oliveri a formare la sezione ritmica, abbia la possibilità di tornare a scrivere musica intelligente come quella contenuta in questo superbo “Blood”.