7.0
- Band: BLEED FROM WITHIN
- Durata: 00.45.21
- Disponibile dal: 02/04/2013
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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I fan del deathcore li avranno già sentiti nominare, e magari avranno dato un ascolto ai precedenti “Humanity” ed “Empire”, dischi rispettivamente del 2009 e del 2010 che avviarono la carriera degli scozzesi Bleed From Within. In tre anni l’acqua che passa sotto i ponti ci restituisce una formazione ingigantita, che evolve il deathcore generico degli esordi grazie agli steroidi Century Media, trasformandosi nella risposta inglese ai Lamb Of God. Riffing, propensione al groove e un esaltante lavoro dietro le pelli ci fanno pensare spesso ai predoni di Richmond “Motherfucking” Virginia, anche se va tenuto a mente il background deathcore dei ginger e soprattutto la loro giovane età, che li spinge ad essere eccessivamente moderni. Senza l’abuso di suoni ultra compressi e senza aderire strettamente ai canoni di genere il disco avrebbe potuto essere ancora più esaltante: il gruppo è assetato, veloce e furioso, e il songwriting ha passaggi davvero encomiabili (“Colony”, “It Lives In Me” e “Strive” sono ottimi esempi), con svolgimenti articolati con una degna componente strumentale. Se volete un plus significativo, c’è anche Liam Cornier dei Cancer Bats a movimentare le acque su “The War Around Us”. Sotto Asking Alexandria e Bring Me The Horizon c’è un bel fermento: aggiungete a Sylosis e While She Sleeps i Bleed From Within alla lista di gruppi moderni ‘made in UK’ del momento.