7.0
- Band: BLEEDING OUT
- Durata: 00:18:00
- Disponibile dal: 30/10/2020
- Etichetta:
- Profound Lore
- Distributore: Audioglobe
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Dopo il buon riscontro di pubblico e critica ottenuto dai Caustic Wound, la Profound Lore decide nuovamente di scavare nell’underground death/grind nordamericano per ampliare le fila del proprio roster. Da Seattle ci spostiamo quindi a Toronto, dove i Bleeding Out – realtà passata finora sotto i radar ma formata da musicisti già attivi in gruppi come Fuck the Facts e Column of Heaven – si rendono protagonisti di un album intrigante e piuttosto a fuoco nel suo dipingere scenari di alienazione su una base sonora a dir poco nervosa e lacerante. Una proposta che, accompagnandosi perfettamente all’artwork di copertina, risulta essere il frutto di pratiche violente perpetrate in uno stato lisergico e allucinatorio, il cui mix di tradizione e modernità non potrà che intercettare con successo i discepoli dell’etichetta di Chris Bruni. Quello dei Nostri è infatti un grindcore dalle venature death metal che pesca tanto dal vecchio e insuperabile catalogo Earache quanto dal parossismo messo a punto dalla scuola statunitense di Insect Warfare e Phobia, con però l’innesto di echi sperimentali e atmosfere densissime a scombinare non di poco le carte della tracklist.
Basterebbe la doppietta iniziale composta dall’intro “Finally Dead Once More” e dalla titletrack (melodica e simil-epica la prima, urticante e schizofrenica la seconda) per capire che l’ascolto di “Lifelong Death Fantasy” non sarà dei più lineari, e che nonostante la durata irrisoria (meno di venti minuti) il tutto richiederà una certa soglia di attenzione per essere assimilato a dovere. Ogni affondo di coltello, ogni esplosione di furia cieca, è puntualmente accompagnato da uno spunto che ne distorce l’impatto sulla mente e sul corpo, sia esso una dissonanza dal sentore tenebroso o un break pianistico come nel caso della strumentale “Nightmares Forged in Blood”, per un risultato finale obliquo che però non sacrifica nulla in termini di impatto e di centralità dei riff. Non siamo ovviamente ai livelli di fuoriclasse come i Wake, ma partendo da queste basi e sviluppando ulteriormente certe intuizioni i Bleeding Out potrebbero confezionare qualcosa di davvero speciale in un futuro non troppo lontano.