BLEEDING THROUGH – Nine

Pubblicato il 19/02/2025 da
voto
7.0
  • Band: BLEEDING THROUGH
  • Durata: 00:42:11
  • Disponibile dal: 14/02/2025
  • Etichetta:
  • Sharptone Records

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E con un assoluto piacere che ci approcciamo al ritorno discografico dei Bleeding Through, formazione di Orange County che si può definire letteralmente seminale per il suo apporto al metalcore. Agli inizi degli anni 2000, la band è stata protagonista dell’ascesa del genere con lavori memorabili come “This Is Love, This Is Murderous” ed il successivo “The Truth”, che le fecero ottenere rispetto, riconoscimento e fama. Un periodo di alti e bassi portò anche a un breve scioglimento, ma nel 2018 “Love Will Kill All” ha messo le cose a posto facendo ripartire il gruppo con il piede giusto. È chiaro che di questi tempi la band ha rallentato, non essendo la vita da tour prioritaria per nessuno dei componenti, così, tra brevi festeggiamenti per il ventennale di “This Is Love…” ed il breve EP “Rage”, un nuovo capitolo discografico arriva solo oggi, nel 2025, di nuovo sotto la bandiera in grande espansione di Sharptone Records.
“Nine” è di sicuro un titolo poco originale, inoltre, ascoltandolo, è chiaro come il quintetto non voglia spostarsi dalle coordinate storiche, quelle che hanno sporcato il metalcore con sonorità deathcore e black, ma basta ascoltare le undici tracce e buttarsi nei quaranta minuti della raccolta per rendersi conto di non aver tra le mani un disco pigro, manieristico o svogliato. Le tempistiche di lavorazione dilatate hanno consegnato una formazione motivata ed entusiasta che diverte e si diverte (a far male): la tripletta iniziale in questo senso è da incorniciare, con la veloce e bombastica opener “Gallows” che setta aspettative altissime grazie al matrimonio tra Cradle of Filth e metalcore, con un ritornello melodico ed evocativo. “Our Brand Is Chaos” raddoppia giocando con l’alternanza tra il cadenzato, la furia blackened e gli intrecci tra chitarre e tastiere goth. Lo stesso fa “Dead But So Alive”, che, dopo un inizio velocissimo ed apocalittico, sfodera un ritornello che fa rivivere il grandeur di “The Truth”. Arriva poi “Hail Destruction” a recuperare quelle componenti industrial à la Anaal Nathrakh che tanto abbiamo amato nel passato del gruppo. È da “Lost In Isolation” che la band, tentando di mischiare un po’ le carte in tavola, dona notevole spazio alla tastierista storica Marta Demmel, ma in veste di cantante: il suo apporto è di sicuro la novità più sostanziosa che troviamo nel disco, che trova risultati un po’ altalenanti andando un po’ a stemperare, a parere di chi scrive, l’entusiasmo iniziale. Se “Lost In Isolation” può risultare un bell’esperimento fuori dal coro, così come la gotica e romantica “Emery”, le linee vocali della tastierista sono spesso abbastanza basilari, per non dire dozzinali (“Path Of Our Disease”).
Altra stranezza sono gli ospiti del disco, più o meno sprecati: Doc Coyle dei God Forbid regala un assolo che sa di già sentito nella già citata “Lost In Isolation”, Brian Fair degli Shadows Fall si distingue appena in “War Time” ed Andrew Neufeld dei Comeback Kid viene tirato in mezzo in una stranissima “I Am Resistance”, brano dalla velocità folle che flirta tanto col black che con il power metal per la galoppata, le tastiere, gli assoli e la pesante componente epica.
Se aggiungiamo una copertina che definire respingente è un complimento, bisogna dire che, con qualche accorgimento e un direttore artistico, “Nine” avrebbe potuto essere di ben altro spessore, ma è altrettanto vero che la severità con la quale cerchiamo il pelo nell’uovo è da bilanciare alla riverenza nei confronti di una band che al genere ha dato tantissimo e dimostra, a venticinque anni dal debutto, di esprimersi ancora a livelli molto alti. “Nine”, insomma, con i suoi difetti e qualche ingenuità, è comunque un disco brutale e molto divertente, che lascia al palo senza troppa fatica gran parte dell’agguerrita concorrenza. Ai Bleeding Through non interessa la riverenza e nemmeno giocare la carta nostalgia: hanno ancora la forza, la rabbia e la risolutezza per fare a modo loro.

TRACKLIST

  1. Gallows
  2. Our Brand Is Chaos
  3. Dead, But So Alive
  4. Hail Destruction
  5. Lost In Isolation
  6. Last Breath
  7. Path Of Our Disease
  8. I Am Resistance
  9. Emery
  10. War Time
  11. Unholy Armada
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