5.0
- Band: BLIND ALLEY
- Durata: 00:46:27
- Disponibile dal: 16/01/2007
- Etichetta:
- Perris Records
- Distributore: Andromeda
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Impossibile contare la miriade di gruppi melodic hard rock o AOR (scegliete voi) che imperversa sulla scena alternativa da un po’ di anni a questa parte, e i Blind Alley rientrano pienamente in questa categoria, con un sound incentrato sulla melodia, dedito a luminari del genere come Journey e Asia. La band svedese ritorna sul mercato dopo quattro anni di astinenza dal debutto “Infinty Ends”, con dodici mid-tempo semplici e diretti dal rendimento altalenante. Piacevoli le trame melodiche di “Until I See”, le influenze ‘80 con richiami ai Bad Company di “Fire And Ice” o la sorprendente “Won’t Touch The Ground”, oscura e diversa nel suo possibile accostamento ai Dream Theater. Insufficienti “Silhouette” e “Stone Cold Eyes”, poco ispirate nei refrain principali, per non parlare della solita scontatissima ballata a titolo ”The One To Never Know”, che non farà versare una lacrima neppure ai cuori più romantici. “Destination Destiny” viene completato da una serie di canzoni senza infamia né lode che regalano qualche ritornello orecchiabile e più di un assolo interessante, ma anche una serie di sbadigli e un senso di già sentito disarmanti. Peccato riscontrare questa mediocrità in una band che dimostra, tra le note del suo secondo lavoro in studio sulla lunga distanza, di saper maneggiare con dimestichezza l’argomento “melodico”, grazie soprattutto ad un ottimo lavoro di arrangiamento corale riscontrato nei ritornelli e alla scelta felice di interpretare le canzoni con differenti timbriche (sempre clean ovviamente) vocali.