7.0
- Band: BLIND GUARDIAN
- Durata: 00:39:26
- Disponibile dal: 01/01/1989
- Etichetta:
- Virgin
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Ecco il primo tassello verso la celebrità dei tedeschi Blind Guardian. Il gruppo è un’icona della scena metal mondiale, qui non ci piove, ma non tutti li hanno seguiti dall’inizio o non tutti credevano in una loro futura evoluzione così positiva. “Battalions Of Fear” è stato registrato ai Karo Studio di Münster, in Germania ovviamente, sul finire del 1987. L’album è stato realizzato a inizio 1989, e dal 1991 esce tramite Virgin Records. L’opener è “Majesty”, il primo monumento eretto dal quartetto teutonico di Krefeld in cui lo stile della band si fa subito inconfondibile ed insostituibile e, sebbene il sound sia ancora in fieri, già vi si riconosce quel che caratterizzerà le successive release della band. “Battalions Of Fear” è figlio degli anni ’80 e si sente, ma soprattutto è il primogenito misconosciuto di quel “Walls Of Jerico” dei maestri e connazionali Helloween. La produzione di “Battalions Of Fear” è snella, pulita anche se l’energia non è così elevata per essere un album speed metal – genere da cui discende, con alcune sostanziali differenze, il power metal odierno. Ma quella di ‘power metal’ è un’etichetta che però è sempre stata stretta ai quattro alfieri di Krefeld, gente a cui non piace la facile classificazione. “Majesty” è per l’appunto un brano maestoso, con un robusto coro anche se la durata della canzone è forse eccessiva. Questa canzone, come altre in questo album, è ispirata ai racconti dello scrittore fantasy J.J.R. Tolkien, in un periodo non troppo inflazionato da simili influenze nonostante l’opera di questo autore abbia avuto una profonda diffusione nel mondo Occidentale della seconda metà del XX secolo. “Wizard’s Crown” è un brano discreto che contiene un assolo di chitarra piuttosto sinistro, ma la vera scarica di adrenalina arriva con l’ottima “Run For The Night”, accostabile a brani come “Heavy Metal (Is The Law)” degli Helloween per velocità ed energia. Apprezzabile anche la titletrack anche se, in certi passaggi, si rivela piuttosto elementare come canzone. In definitiva i Blind Guardian lasciano intravedere qualcosa di buono già all’esordio, ma sono un gruppo ancora da svezzare e non si stagliano molto al di sopra della media del tempo. Il bello deve ancora cominciare…