7.0
- Band: BLIND GUARDIAN
- Durata: 00:43:13
- Disponibile dal: 01/05/1989
- Etichetta:
- Virgin
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Seconda uscita discografica per i Blind Guardian che segna un lento, ma non decisivo, miglioramento su tutti i fronti. La produzione fa salti in avanti, è più ariosa e soprattutto regala più incisività alla band tedesca, ora molto più aggressiva rispetto al passato. Continua quella ricerca, già riscontrabile sin dal debut, di un sound peculiare ed un songwriting più personale e meno dipendente dagli stilemi speed in voga in quegli anni. L’influenza, talvolta ancora marcata, degli Helloween è sempre presente, ma un po’ meno palese perché ora i Blind Guardian si affidano maggiormente all’uso di cori sempre molto ben studiati e realizzati, un sicuro punto di forza della band nel prosieguo della sua scalata alla vetta del metal; emblematica di tale osservazione è la bellissima opener “Banish From Sanctuary”, brano molto caro alla band anche a diversi anni di distanza della sua realizzazione. La voce di Hansi comincia ad essere un punto di forza della band, a dispetto di tutti i suoi detrattori che lo considerano poco adatto e dal timbro troppo sporco per il genere. Certo, non si tratta di Kiske, ma contrapposizioni e preferenze hanno sempre diviso il pubblico metal… basti pensare a Dickinson e Di Anno. La differenza è che Hansi è sempre stata una bandiera dei Blind Guardian e, negli anni, ha anche saputo migliorarsi. In questa sede abbiamo a che fare con una discreta prestazione canora anche se non memorabile e piuttosto grezza, ma i Blind Guardian iniziano a piacere per l’immediatezza delle facili melodie e per quella carica di energia alla quale contribuisce anche il cantato del vocalist e bassista. La titletrack è una buona song e dimostra una qualità importante della band: la destrezza nel sfornare buoni giri acustici di chitarra. I Blind Guardian nel corso degli anni incrementeranno questo aspetto della loro musica raggiungendo livelli altissimi ed eccellenti. Iniziano dunque a caratterizzarsi i quattro tedeschi, sempre più sicuri dei propri mezzi. Il top compositivo arriva con “Valhalla”, canzone dal titolo scontato ma, forse, per i Germani non è così scontato quanto sembra. Il brano possiede una carica impressionante, qui davvero i Blind Guardian sembrano dei guerrieri guidati dal furore dei guerrieri immortali del Valhalla. Il cd si conclude con l’incomprensibile cover della celebre “Barbara Ann”. I miglioramenti ci sono, la band sta però ancora covando il grande, grandissimo salto di qualità per la consacrazione definitiva.