9.0
- Band: BLIND GUARDIAN
- Durata: 01:05:40
- Disponibile dal: 01/06/1998
- Etichetta:
- Virgin
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Continua magicamente il momento di grazia dei quattro tedeschi innamorati delle saghe tolkeniane. Questo “Nightfall in Middle-Earth” è forse proprio l’opera che più di tutte le altre riesce a penetrare lo spirito dei racconti fantasy dello scrittore inglese; questo cd è un dipinto, è un racconto all’interno di questo mondo fantasioso. C’è la voce narrata fuori campo atta ad introdurre l’ascoltatore in un’altra dimensione, c’è la musica dei Blind Guardian eterea come mai prima e ci sono i racconti che vi faranno rivivere le avventure del mondo di Tolkien, dimensione sempre di più cara al quartetto teutonico. Questo cd è strutturato in modo tale da sembrare una storia raccontata e, tra un brano e l’altro, ci sono dei brevi intermezzi musicali o parlati che aiutano – e molto – a creare l’atmosfera della lettura di un antico manoscritto, un collante indispensabile per legare le verie parti di questo sontuoso album. Rispetto al precedente “Imaginations From The Other Side” questo cd è forse maggiormente immerso in una realtà remota, incantata; forse “Nightfall In Middle-Earth” è più sognante come album, più morbido, meno potente del suo predecessore, ma ha un’anima molto ben distinta e piacevole a guardarsi, ad ascoltarsi e che si rispecchia con le proprie emozioni. “Into The Storm”, “Nightfall” e “Blood Tears” fotografano a meraviglia il cuore di questa release. Ci sono sempre parti acustiche molto suggestive, mentre sono diminuite molte parti ritmiche metal, e il lavoro solista delle chitarre spesso è lasciato in disparte, in modo che il sound della band risulti molto etereo e meno potente. Forse in questa doppia scelta, stilistica e di produzione, va vista la vera novità del cd rispetto al passato; la canzone che ha inizialmente più presa è senza dubbio l’aggressiva “Mirror Mirror”, ma dopo più ascolti altri brani si rivelano i capolavori veri e propri del cd: parliamo di “Noldor (Dead WInter Reigns)”, e della struggente “The Eldar”. I testi e l’atmosfera di base creata stavolta dai Blind Guardian è piuttosto notturna e poco felice, una vera colonna sonora di una storia di avventure pericolose e dolorose. La prova del quartetto è impeccabile, ma è da sottolineare ancora una volta la capacità di stupire di Hansi, un cantante che non teme confronti quando si tratta di costruire una metrica favolosa su una base musicale non troppo facile da domare. I Blind Guardian continuano a far sognare i propri fan con un lavoro davvero ottimo che non teme paragoni con il tanto acclamato precedente “Imaginations From The Other Side”. Il nuovo album può piacere più del vecchio o viceversa… questione di gusti, di sensazioni, ma una cosa è sicura: dopo tanti album i Blind Guardian sono ancora splendidamente in forma e non sembrano voler smettere di cavalcare la loro vena che non sembra volerli far scendere dal picco compositivo da tempo raggiunto. Un gruppo che ha molto da dire e da insegnare: c’è da sperare che qualcuno inizi a raccogliere cotanta eredità. Insuperabili.