BLIND GUARDIAN – The God Machine

Pubblicato il 29/08/2022 da
voto
7.0
  • Band: BLIND GUARDIAN
  • Durata: 00:51:05
  • Disponibile dal: 02/09/2022
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast

Spotify:

Apple Music:

Ascoltare un nuovo disco dei Blind Guardian è sempre un po’ come ritrovare il proprio Peter Pan interiore, ogni volta un po’ più cresciuto, eppure in grado di prenderci per mano e ricondurci dopo la seconda stella a destra, dove favole e miti diventano tangibili, con un realismo plasmato dagli ulteriori, nuovi chiaroscuri di cui è vestita l’età adulta. Non sempre questa strada è facile da percorrere, soprattutto se si è ancorato il proprio cuore (e anni di ascolti) ai capolavori del gruppo, ma non sempre desiderare un altro “Imaginations From The Other Side” o “Nightfall In Middle-Earth” dà i frutti sperati, nè è negli orizzonti di una band ripetere all’infinito l’epitome del proprio successo.
In questo caso, infatti, i tumultuosi arrembaggi del power metal si sono col tempo vestiti di sontuose sinfonie, cori e controcori, i riff incalzanti ed affilati sono stati rimescolati e plasmati in una struttura più sofisticata, fino a restituire un affresco assolutamente barocco, sì aperto su mondi fantastici ma filtrato da una patina più ‘matura’ e complessa, riflessa anche nel crepuscolare e rarefatto artwork di copertina: “The God Machine”, nuovo lavoro dei Bardi di Krefeld, si presenta ammantato da una produzione (fin troppo) magniloquente, senza però nascondersi dietro ad essa e continua il percorso musicale dove “Beyond The Red Mirror” si era fermato. Lasciando infatti un attimo da parte l’esperimento interamente orchestrale di “Legacy Of The Dark Lands”, questo nuovo capitolo discografico si colloca appunto come la naturale prosecuzione di un percorso che, partito da “A Night At The Opera”, arriva al 2022 con risultati forse non sempre eccezionali, ma comunque dignitosi. La scrittura delle canzoni è solida, rifinita e cesellata con una cura dovuta in parti uguali a bravura ed esperienza, con un equilibrio tra assoli fulminei, parti di batteria tirate e quadrate e cattedrali di cori e sinfonie solo leggermente a favore di quest’ultime; se ascoltate ad esempio “Secrets Of The American Gods” o “Architects of Doom” è tangibile la perizia con cui Hansi Kürsch costruisca il ritmo dei pezzi pescando ora da Neil Gaiman ora da Brandon Sanderson, alternando grandiose cavalcate a momenti più lirici, giocando con la propria voce (che di recente abbiamo notato comunque rinvigorita in sede live) e coadiuvato come sempre da una delle coppie d’ascia più amate – quegli André Olbrich e Marcus Siepen che non si stancano di affrescare racconti ed epopee col proprio iconico lavoro di chitarra. E se in “Violent Shadows” e “Blood Of The Elves” (uno dei pezzi migliori dell’album, e non solo per tematiche e testo) assistiamo – con un ghignante “finalmente!” – ad una delle evocazioni più tempestose e irruente dei Blind Guardian d’antan (complice il tour celebrativo di “Somewhere Far Beyond” tutt’ora in corso?), “Life Beyond The Spheres” e “Damnation” ci restituiscono invece un ritratto più malinconico, scuro e distante di quei mondi fantastici in cui molti ascoltatori adorano perdersi, quasi come se Morgoth e Flagg avessero congiunto le proprie ombre per arrivare a lambire la realtà contingente. Certo, qualche pezzo più stanco e stiracchiato si trova (“Let it Be No More”, ma anche l’iniziale “Deliver Us From Evil” sa di ‘già sentito’) ed in generale il disco necessita di più di un passaggio nello stereo per venire assimilato in tutte le proprie sfumature senza però arrivare davvero a brillare con la forza di altri capitoli passati, ma per quanto quella sensazione di ‘pilota automatico’ e mestiere facciano capolino qua e là, i Blind Guardian che si affacciano sul mercato discografico 2022 lo fanno con la propria consolidata capacità di suonare power metal, epico e consapevolmente compiuto, che li ha resi amati da una buona parte del mondo metal. E finchè sarà così, la rotta verso i regni dell’immaginazione rimarrà comunque tracciata.

TRACKLIST

  1. Deliver Us from Evil
  2. Damnation
  3. Secrets of the American Gods
  4. Violent Shadows
  5. Life Beyond the Spheres
  6. Architects of Doom
  7. Let It Be No More
  8. Blood of the Elves
  9. Destiny
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.