7.0
- Band: BLITZKRIEG
- Durata: 00:48:37
- Disponibile dal: 06/09/2024
- Etichetta:
- Mighty Music
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Intitolare un album col nome della band stessa rappresenta sempre una scelta che crea delle aspettative negli ascoltatori, a maggior ragione quando a farlo è una realtà dalla carriera invero più che quarantennale, degna rappresentante di quella che era e sarà sempre la New Wave Of British Heavy Metal.
Naturalmente, ci riferiamo al simpatico frontman inglese Brian Ross e ai suoi Blitzkrieg, che con quest’album autotitolato infliggono al mercato la propria sferzata numero dieci, anche se chiaramente con una line-up alquanto giovane a supporto di un vocalist tra i più seminali del movimento d’appartenenza, nonché membro attivo anche dei più popolari Satan.
Ad una copertina dal sapore post-apocalittico viene abbinato un songwriting senza grosse sorprese, perlomeno dal punto di vista stilistico: parliamo pur sempre di heavy metal nudo e puro di chiara matrice anglosassone, con un forte focus rivolto ai riff e alle melodie ben enfatizzate nei ritornelli. Il risultato funziona e convince, mettendo in chiaro che il buon Brian non ha mai avuto intenzione di limitarsi a fare il compitino, quanto più un degno decimo capitolo per una discografia cui vengono riconosciuti decisamente pochi meriti, rispetto a quanto meritato; fatta ovviamente eccezione per l’esordio “A Time Of Changes”, in cui figurano brani divenuti iconici anche grazie ad alcune menzioni da parte di certe realtà più massicce.
Partendo da un trittico inattaccabile, composto dalla iniziale “You Won’t Take Me Alive” e dall’accoppiata “The Spider”/Dragon’s Eye”, si notano gli immensi punti forti di quest’opera, che si distanziano poco dalle nostre sopracitate previsioni: il guitar work appare sublime anche dal lato solista, la sezione ritmica modula tra fasi più rilassate ed altre in cui sembra davvero volare piombo, la produzione si presenta ben curata e, ultimo ma non ultimo, Brian non ha perso una virgola del proprio smalto, in quanto è proprio nei ritornelli cantati che il meglio del songwriting dei Blitzkrieg emerge di prepotenza.
Con la più lenta “If I Told You” ci sembra quasi di intravedere lo zio Ozzy nella nebbia, poiché si notano alcune citazioni più o meno volute al peculiare stile del Principe Delle Tenebre, prima di una sorta di appiattimento con le più rockeggianti “Vertigo” e “Above The Law”, con le quali riteniamo si percepisca un lieve calo di ispirazione, rispetto ad un primo poker davvero ficcante e scevro di autentici punti deboli.
Vi è un parziale rialzo con la cantabile “I Am His Voice” e la più oscura “The Night He Came Home”, la quale fornisce a suo modo una interessante variazione sull’andamento, anche se permane la sensazione di essere in presenza di un album che sembra aver già sparato le sue cartucce migliori; idea che viene poi mitigata anche grazie alla suite conclusiva “On Olympus High – Aphrodite’s Kiss”, che con un inizio leggiadro e poetico anticipa un finale impetuoso, ma non furente o più veloce del necessario; giunti a questo punto riteniamo ci fosse bisogno di un estratto simile.
Siamo in parte dispiaciuti del risultato ccomplessivo, in quanto i primi minuti sembravano presagire un qualcosa di decisamente più efficace e memorabile, ma possiamo comunque confermare quanto già sostenuto, ovvero che non ci sono stati compitini o lavoretti approssimativi, in quanto il cuore che è stato posto nelle composizioni si percepisce e non lascia dubbi, a prescindere dall’ispirazione definitiva. Ergo, se apprezzate tanto Brian ed entrambe le sue band, potete ascoltare e godere di questa decima uscita senza alcun ripensamento particolare.