6.0
- Band: BLOC PARTY
- Durata: 00:51:27
- Disponibile dal: 05/02/2007
- Etichetta: V2 Records
- Distributore: Sony
In Inghilterra l’uscita di questo “A Weekend In The City” la si aspettava quanto l’uscita di un album degli Oasis. Il quartetto britannico in questione è infatti risultato la migliore scoperta brit-rock del 2004, superando di gran lunga i concittadini Kaiser Chief in quanto a livello compositivo. Un mix di indie, ritmiche drum n’ bass, sonorità psichedeliche ed un retrogusto vocale che riporta ai bei tempi di Morrisey negli Smiths: i Bloc Party si potrebbero riassumere in questo modo. Il tanto atteso secondo lavoro parte con “Song For Clay (Disappear Here)”, brano ritmato ma dai risvolti dark e barocchi. “Hunting For Witches” invece riporta la band alle sonorità attraverso cui il pubblico li ha conosciuti, sostenuta da un riff ‘bastardo’ quanto serve, decisamente uno dei brani più riusciti del lavoro. “Waiting For The 7.18” ammorbidisce i toni, senza però toccare in modo decisivo la ballata. “The Prayer” è il primo singolo dell’album, elettronico, quasi completamente sprovvisto di chitarre, e sorretto da un synth dal sapore techno-trance. E’ infatti quest’ultimo elemento a differenziare “A Weekend In The City” dal precedente “Silent Alarm”, l’ampliamento del loro inconfondibile sound grazie all’aggiunta di tastiere, oltre alla scelta di aumentare in maniera smodata il numero di brani melodici del CD. Questa seconda caratteristica sembra però andare a loro svantaggio: manca infatti il ritmo incalzante del loro esordio, nonchè, in parte, la loro freschezza e la loro voglia di non prendersi troppo sul serio. Parliamoci chiaro, il loro stile rimane, il problema è che ai primi ascolti si fa fatica ad arrivare a fine lavoro.