7.0
- Band: BLOCCONERO
- Durata: 00:22:06
- Disponibile dal: 07/11/2020
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BloccoNero è un progetto che nasce ben sette anni fa, con l’intento dichiarato di essere una “risposta al sempre più visibile regno delle destre nel mondo del neofolk”. Coerentemente a un approccio anarchico e DIY, non seguono scadenze dettate dal mercato discografico, né promuovono particolarmente i loro lavori, che quest’anno sono stati ben due – ovviamente autoprodotti: “What’s Up”, un ritorno programmatico fin dal titolo, uscito lo scorso luglio, e ora il recente “Октябрь”, distribuito sulla loro piattaforma Bandcamp in occasione del 103° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre.
Nella loro estetica e nei loro intenti, il filo rosso (o dovremmo dire rossonero, per coerenza ideologica) è quello dei grandi rivoluzionari sconfitti, con un occhio di riguardo agli anarchici (o al massimo ai menscevichi) più che ai trionfatori di quel novembre russo, a Malatesta, Bakunin e degni compari di fallite velleità alternative alla sinistra stessa, per certi versi.
Musicalmente, più che al neofolk ci fanno pensare al mondo power electronics/dark ambient, storicamente affini ma diversissimi, date le predominanti sonorità minimali, ma al tempo stesso cangianti; dietro un soffocante tappeto nero come la pece e le bandiere che garriscono sicuramente fuori dai balconi dei membri della band, emergono loop e distorsioni quasi dolorose, marziali passaggi di batteria quasi solo intuiti lontanamente, ma anche linee vocali appena sussurrate e delicati arpeggi di chitarra nell’ultima traccia. Si delinea in generale il gusto di una colonna sonora astratta e diafana, eppure concretissima negli intenti: “Октябрь” potrebbe serenamente musicare un cortometraggio di David Lynch, ma trova in realtà ispirazione dall’omonimo film del geniale Sergej Ejzenstejn. Sì, quello della fantozziana Corazzata Potëmkin, ma non c’è nulla di cui sorridere nello struggente dualismo tra senso di sconfitta ed eterna voglia di combattere che emerge da queste suadenti tracce.