BLOOD INCANTATION – Starspawn

Pubblicato il 09/08/2016 da
voto
8.0
  • Band: BLOOD INCANTATION
  • Durata: 00:35:19
  • Disponibile dal: 08/18/2016
  • Etichetta:
  • Dark Descent
  • Distributore: Audioglobe

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Quasi senza averci lasciato il tempo di apprezzare del tutto “Interdimensional Extinction”, il loro EP di debutto ufficiale, i Blood Incantation escono ora con un primo album destinato a spazzare via l’intera produzione precedente. In effetti, l’EP dell’anno scorso ci aveva preparato solo in parte alla magnificenza di questo primo lavoro sulla lunga distanza: il “salto” compiuto dai death metaller statunitensi risulta decisivo e per certi versi inaspettato. Sino ad oggi pensavamo di essere alle prese con una buona band, ma “Starspawn” offre continuamente indizi di un talento sopra le righe. Nel 2016 naturalmente è difficile parlare di vera originalità, quindi ricorreremo al termine ‘personalità’ per sottolineare l’eleganza del songwriting del gruppo e la sua abilità nel dosare e rielaborare le influenze. Se “Interdimensional Extinction” si era infatti rivelato un valido rimpasto di spunti techno-death d’annata, con questo debut album lo stile dei ragazzi si presenta da subito ben più tenebroso, obliquo e trascendentale. Volendo sempre richiamare qualcuno per inquadrare la proposta, questa volta vengono in mente la spigolosità e la carica soprannaturale dei migliori Morbid Angel, le linee melodiche sghembe degli Anata e un pizzico di quella eccentricità cara ai Demilich. Di certo la definizione ‘techno-death’ adoperata sin qui oggi risulta fuorviante, insomma! La bellezza assoluta di “Starspawn” risiede nel suo svelarsi gradualmente. Ogni brano offre almeno un riff o un appiglio di facile assimilazione, ma il fattore sorpresa permea tutti i cinque episodi della tracklist: ognuno di essi si sviluppa in maniera decisamente poco prevedibile, tanto da assumere sovente i connotati di piccola suite di stampo progressive. Sono il continuo cambio di registro emotivo e il rigetto della citazione più scontata la grande forza di questo disco, che qua e là comporta per l’ascoltatore persino una sorta di rincorsa agli ideali e ai guizzi improvvisi dei musicisti. Ed è proprio questa vaga difficoltà a star loro dietro che, come succede spesso in questi casi, fa progressivamente innamorare delle canzoni. Per fortuna si viene ampiamente ripagati con una passione che riesce a crescere e a svilupparsi ascolto dopo ascolto e con un lavoro di chitarra tanto tortuoso quanto coerente ed emozionante. Il colore predominante è il nero, ma a tratti fasci abbaglianti di luce colpiscono e incantano i nostri sensi lasciando segni indelebili: ad esempio, il break pinkloydiano verso il finale di “Vitrification of Blood (Part 1)” gode di un’interpretazione che ha del sensazionale. “Starspawn” è in definitiva uno di quegli album che sembrano migliorare ed arricchirsi a ogni singolo passaggio nello stereo: materia musicale cangiante, capace davvero di avvolgere i nostri sensi e di assumere i connotati di percorso catartico. Siamo al cospetto di un gruppo che è assolutamente padrone delle emozioni di chi ascolta e che sa come creare quell’empatia necessaria affinché la musica non si fermi alle orecchie, ma arrivi dritta al cuore. Finalmente un disco ambizioso che non ha paura a mostrarsi come tale, ma che al tempo stesso sa offrire canzoni subito avvincenti!

TRACKLIST

  1. Vitrification of Blood (Part 1)
  2. Chaoplasm
  3. Hidden Species (Vitrification of Blood Part 2)
  4. Meticulous Soul Devourment
  5. Starspawn
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