7.0
- Band: BLOOD THIRSTY DEMONS
- Durata: 00:53:54
- Disponibile dal: 31/10/2022
- Etichetta:
- C:M Releases
- The Triad Records
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Talvolta nel buio si cela il mistero e la paura, nelle zone più ignote del mondo reale prolifera la fantasia umana capace di generare anche l’impossibile. È nell’oscurità di un luogo abbandonato che i Blood Thirsty Demons plasmano il loro demone sonoro, l’illusione maligna che traccerà il cammino del nuovo album.
La one-man band lombarda festeggia i venticinque anni di attività con l’uscita di “Esoteric”, nono album che si aggiunge ad una sostanziosa discografia. La lunga carriera del progetto ha visto numerosi cambi di formazione: dal lontano 1997 si sono avvicendati diversi musicisti al fianco del fondatore Cristian Mustaine che, nel 2009, ha deciso di proseguire da solo, occupandosi di tutti gli strumenti. Sin dall’inizio il musicista ha indirizzato il proprio sound verso il classico thrash/heavy metal che, in ambito compositivo, si è certamente evoluto ed affinato negli anni. A contraddistinguere le ruvide e fitte trame sonore dei Blood Thirsty Demons è la presenza di cupe atmosfere di stampo horror music – per intenderci, alla Death SS – che donano quel tocco melodico ad ogni singolo brano. L’inserimento delle tastiere e di dialoghi estrapolati dal film “Il Settimo Sigillo” accendono una fiamma di teatralità che brucia assiduamente lungo il percorso tortuoso del full-length. “Esoteric” è un concept album basato esclusivamente sull’esoterismo e su tutto ciò che ruota intorno ad esso: un tema non banale, sul quale Cristian Mustaine costruisce un vero e proprio regno musicale dominato da diavoli e magia nera. In questo inferno scintillante è piacevole scorgere un’infinità di arrangiamenti ed assoli di chitarra perfettamente legati tra loro in un meccanismo a velocità variabile che ne deforma il tempo. La scarsa ora di durata del disco, infatti, scorre velocemente e senza alcun intoppo: guidati dai trascinanti riff di “Black Mass” si percepisce immediatamente la direzione vorticosa intrapresa dai Blood Thirsty Demons, ovvero quella tracciata dai Mercyful Fate, dai già sopracitati Death SS e da Alice Cooper, omaggiato da una rivisitazione più malvagia del brano “Steven”. I nove minuti funambolici della title-track dimostrano quanto Cristian sia abile come prestigiatore musicale cambiando frequentemente i connotati ritmici e sonori del brano. Una formula magica che funziona e si ripete anche in “The Wickedness Of Men”, dove assoli frenetici si scontrano con rallentamenti improvvisi, incalzati da un arrangiamento trascinante. “Guardian Of My Soul” è il pezzo più melodico del lotto: avvolto da un drappo di velluto nero che ne nasconde il lato più perfido, l’artista sembra voler emulare il profilo bonario del buon Ozzy Osbourne riuscendoci discretamente. Ad essere pignoli, l’unica pecca di “Esoteric” riguarda proprio la sezione vocale: mentre si adatta benissimo nelle parti ritmiche più spinte, la voce non convince del tutto quando perde la propria cattiveria risultando, in alcune circostanze, poco incisiva. Detto ciò, dopo diversi ascolti, è facile soprassedere a questa imperfezione acustica, spesso sovrastata dalla potenza sonora sprigionata da un album convincente che si conclude con i riff corposi ed affilati di “The Believer”.
Possiamo affermare che il demone dei Blood Thirsty Demons si è conquistato il proprio spazio nel buio più recondito della nostra fantasia senza compiere alcun folle gesto, se non quello di suonare un’insana cangiante malvagità.