8.0
- Band: BLOODBATH
- Durata: 00:45:19
- Disponibile dal: 27/09/2004
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Self
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Il 2004 sarà ricordato come l’anno del death metal! Si pensi alle belle figure fatte da alcune band storiche con i loro ultimi album (Deicide, Cannibal Corpse, Hypocrisy, Grave, Monstrosity, Dismember) o alle eccellenti prove offerte da act giovanissimi come Decapitated e Visceral Bleeding… per non parlare della reunion degli Obituary! E’ più che mai evidente che il death metal se la stia passando assai bene in questo periodo e l’ennesima riprova, del tutto insperata, arriva dal secondo full length dei Bloodbath, un disco semplicemente favoloso! Il precedente “Resurrection Through Carnage” era un album solo carino, decisamente deludente se paragonato al mini di debutto “Breeding Death”. Scritto su espressa richiesta della Century Media e cantato con scarsa convinzione dal frontman Mikael Akerfeldt, “Resurrection Through Carnage”, era apparso più una raccolta di scarti dei vecchi Edge Of Sanity dell’allora batterista Dan Swano che un platter dei Bloodbath, che sul mini avevano proposto tre ispiratissime tracce di old school death metal US style. Due anni sono passati da quel disco e nel frattempo la line up di questa all star band è cambiata sensibilmente… e, per fortuna, in meglio! Akerfeldt se ne è andato per scarso interesse nei confronti di questo tipo di musica, e al suo posto è stato reclutato niente meno che sua maestà Peter Tagtgren, qui letteralmente indiavolato e artefice di una delle migliori performance della sua carriera! Poi è arrivato anche il bravissimo batterista Martin Axenrot (Witchery), il quale ha permesso a Dan Swano di passare alla chitarra, strumento a lui senz’altro più familiare. Grazie al contributo di questi due prestigiosi innesti – che oltre a Swano, ricordiamo, vanno a dar man forte anche ai bravi Anders ‘Blakkheim’ Nystrom (chitarra, Katatonia) e Jonas Renkse (basso, Katatonia) – il sound dei Bloodbath si è fatto molto più tecnico, elaborato e vario, quasi un mix di primissimi Death, Autopsy e di leggende della scena death metal svedese come Entombed e Carnage. Dodici brani assolutamente stupendi che sembra incredibile che siano stati composti da un side project costituito da musicisti affermati. Di solito questo tipo di gruppi è raramente sinonimo di alta qualità, ma i Bloodbath di “Nightmares Made Flesh” rappresentano la classica eccezione che conferma la regola! La tracklist appare realmente curatissima ed è evidente che questi cinque musicisti si siano impegnati tantissimo per realizzarla, tirando fuori tutta la loro esperienza e bravura. Si gode letteralmente ad ascoltare le melodie horrorifiche di Nystrom disseminate qua e là nei pezzi, il growling profondissimo di Tagtgren (che sembra tornato ai tempi di “Osculum Obscenum” dei suoi Hypocrisy!) o gli assoli alla Autopsy di Swano… e che dire dello spiazzante arpeggio posto a metà del ferocissimo assalto di “Brave New Hell”? Signori, questa si chiama classe, al 90% dei gruppi di oggi una soluzione del genere non verrebbe mai in mente! Testi death metal, suoni death metal… retrò ma ispirato più che mai, semplicemente esaltante: “Nightmares Made Flesh” contiene quarantacinque minuti del migliore old school death metal ascoltato ultimamente. “Cancer Of The Soul”, “Brave New Hell”, “Outnumbering The Day”, “Eaten”, “Year Of The Cadaver Race” o “Draped In Disease”: brani di una qualità allucinante, brani che avrebbero potuto quasi essere dei classici dei gruppi citati poco più su. Non ci sono altre parole: Nystrom, Swano, Renkse, Axenrot, Tagtgren… grandi!