
8.0
- Band: BLOODBATH
- Durata: 00:41:42
- Disponibile dal: 06/10/2008
- Etichetta:
- Peaceville
- Distributore: Halidon
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L’abito non fa il monaco. E meno male, perchè se avessimo dovuto valutare questo disco solo dalla copertina, allora lo avremmo definito senza troppe esitazioni “una cagata pazzesca”. Ma, per fortuna, stiamo parlando dei Bloodbath, da qualche anno vero e proprio sinonimo di qualità in campo death metal. Quindi non preoccupatevi, la musica di “The Fathomless Mastery” è decisamente migliore dell’artwork. Il gruppo, come ormai noto, ha perso per strada Dan Swano, tuttavia è riuscito ugualmente a confezionare un album più che mai degno del suo sempre più celebre nome. Anzi, lo split con il prolifico musicista/songwriter/produttore sembra abbia fatto tutto sommato bene ai Bloodbath, che in questo nuovo full-length mettono in mostra una compattezza inaudita, già in parte evidenziata nel recente EP “Unblessing The Purity”. Spariti i pezzi lineari e vagamente catchy di marca Swano, la band si è gettata a capofitto in una ricerca più assidua della brutalità. Un po’ meno primi Edge Of Sanity, un po’ più Morbid Angel e ultimi Grave, per intenderci, con un tocco “crunchy” a livello di produzione che comunque continua a rimandare alla vecchia scena svedese. In sostanza, qualcosa di assai simile a ciò che propongono i Vomitory da un po’ di anni a questa parte, ma con molta più classe. È un disco che piacerà, e molto, questo “The Fathomless Mastery”, perchè riesce a citare questa e quell’altra scuola death metal con grande padronanza, senza mai risultare una copia sbiadita di qualcos’altro o un impasto poco coerente… anche quando i nostri non riescono a celare del tutto il loro background (vedi il finale “katatonico” di “Hades Rising”)! Ulteriormente cresciuti e sempre consapevoli delle proprie capacità, i Bloodbath ci presentano dunque un album ispiratissimo, in grado sia di soddisfare i loro fan della prima ora, sia di attrarre tutte quelle nuove leve di deathster che si stanno lasciando affascinare dalla scena old school. Sta diventando sempre più difficile fare a meno di questa “all star band”!