6.5
- Band: BLOODBOUND
- Durata: 00:46:41
- Disponibile dal: 07/07/2023
- Etichetta:
- AFM Records
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Non comprenderemo mai completamente la scelta di una band come i Bloodbound, che ai tempi degli esordi poteva contare su un sound piuttosto personale all’interno della scena power- heavy metal (cosa decisamente rara!) con influenze esoteriche molto particolari e ben miscelate con passaggi ricollegabili alla scena NWOBHM, salvo poi passare pian piano ad un power metal molto più tradizionale che si riconferma – e non avevamo alcun dubbio riguardo – con quest’ultimo “Tales From The North”.
Un puzzle sonoro che incastra pezzi presi qua e là da Stratovarius, Kamelot, Powerwolf e qualche altra band nordica e questo, a tratti, è decisamente troppo limitativo per musicisti navigati come Tomas Olsson, alla chitarra, e Fredrik Bergh, alle tastiere. La title-track che apre l’ascolto mostra subito in partenza la poca originalità di alcune di queste composizioni, che provano a inserire qualche elemento viking e folk ma con un successo limitato. L’inno “Drink With The Gods” vuole scimmiottare con fin troppa evidenza un classico dei tedeschi Powerwolf come “We Drink Your Blood” e la partenza della successiva “Odin’s Prayer” sembra scopiazzare – come il classico studente poco preparato che cerca posto dietro il secchione della classe sperando di non farsi scoprire dalla prof – da “Karma” dei Kamelot. Decisamente particolare come situazione, visto che, una volta sorpassati i tre singoli scelti per rappresentare il disco, le cose iniziano a funzionare decisamente meglio. “The Raven’s Cry” e “Between The Enemy Lines” si fanno infatti apprezzare grazie a sciabolate di purissimo power metal nordico e ad un paio di ritornelli che funzionano senza finalmente ricordare qualche altra band. Patrik J. Selleby al microfono svolge egregiamente il proprio lavoro anche quando i ritmi si alzano correndo furiosamente durante la fast-song “ Land Of Heroes”, classico brano power metal sparato a tutta velocità che riesce a convincere. Un tocco ‘pirate metal’ esce con vigore dall’energica e vivace “Stake My Claims”, prima di chiudere spingendo nuovamente il piede sull’acceleratore con la conclusiva “1066”.
Nessuna sorpresa all’orizzonte: “Tales From The North” è esattamente la produzione che ci saremmo aspettati dall’ormai esperta e navigata band svedese; un disco derivativo e poco personale, ma comunque suonato e registrato in maniera impeccabile, capace di presentare qualche spunto degno di interesse per gli amanti del power metal di scuola nordica.