BLOODWAY – Mapping The Moment With The Logic Of Dreams

Pubblicato il 12/12/2015 da
voto
6.5
  • Band: BLOODWAY
  • Durata: 00:43:06
  • Disponibile dal: 25/09/2015
  • Etichetta:
  • I Voidhanger Records

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Artista. Una definizione sfuggente, labile, spesso abusata; eppure, talvolta, inevitabile. È questo il caso di Costin Chioreanu, un nome noto da anni a tutti gli amanti del metal più estremo, grazie alle sue creazioni visive divenute ormai marchi di fabbrica inseparabili dai contenuti musicali delle decine di album che ha illustrato. Più recente è la sua avventura come musicista con questi Bloodway, giunti al loro primo full-length dopo un apprezzabile EP. E proprio nell’ottica di un prodotto a tutto tondo è difficile separare, nell’ascolto di “Mapping The Moments With The Logic Of Dreams”, la componente ‘estetica’ da quella musicale, e persino discernere o sezionare i singoli brani rispetto a un unicum che funziona essenzialmente nell’ascolto complessivo e progressivo. Progressivo è la parola chiave, in effetti, sia per l’ascoltatore che per l’incedere dell’album: il taglio musicale è assolutamente avantgarde, sospeso in quel crepuscolo emozionale che spesso, negli ultimi anni, crea difficoltà nel definire un genere predominante. Su una matrice post-black si innestano movimenti sperimentali, con spruzzate notevoli di un certo teatro di avanguardia, se ci si passa il riferimento, particolarmente rilevabili nell’uso della voce come strumento narrativo e interpretativo: sussurri, gemiti, linee vocali prevalentemente strillate, il cui dolore si innesta straziante su un tappeto musicale sospeso tra due pilastri; il primo, una generale costruzione dei brani piuttosto vicina al gothic doom di vecchia scuola inglese, con chitarre corpose e un basso pulsante e molto in vista, il secondo rappresentato da un gusto più classico, vicino al prog rock, soprattutto nel lavoro alla batteria, ricca di fraseggi sui piatti, e nei frequenti crescendo. Incalzanti, violenti, come nel finale di “Early Glade Test Pilot”, brano decisamente rappresentativo dell’intero lavoro. C’è molta cura e molta sincerità, in questo album, pur con qualche limite nell’esito finale; qualche passaggio stimola più di un deja-vú, le atmosfere suadenti conquistano molto velocemente, ma i predominanti latrati vocali un po’ meno, sinceramente: la ricchezza del lavoro di tutti i musicisti, così come quello dietro al microfono, che tocca con naturalezza le sonorità di un flauto traverso in certi passaggi, lasciano comunque presagire che il loro opus è ancora in fase di sperimentazione, ben lontano dal cristallizzarsi in una sola direzione.

 

TRACKLIST

  1. Seeding Distance
  2. The Transfinite Castaway
  3. Walking Past Near The Lighthouse
  4. Mirror Twins
  5. Early Glade Test Pilot
  6. A Hallow Bridge
  7. Garden Of Diurnal Fractals
  8. Mapping The Moment With The Logic Of Dreams
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