7.5
- Band: BLURR THROWER
- Durata: 00:39:04
- Disponibile dal: 05/02/2021
- Etichetta:
- Les Acteurs De L'Ombre Productions
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La musica dei Blurr Thrower sembra giocare con le pulsioni e le passioni più nascoste, turbando e penetrando nei meandri dell’inconscio. La one man band francese si lascia dichiaratamente ispirare dalle proprie fragilità e paure, e prova ad ammaliare l’ascoltatore con un sound teso e avvolgente, spesso in bilico fra violenza black metal e un minimalismo che pare influenzato anche da linguaggi ambient ed elettronici. Chi conosce il gruppo grazie all’EP d’esordio “Les Avatars Du Vide”, pubblicato a metà 2018, forse saprà già cosa aspettarsi da questo full-length, primo lungo capitolo di una saga musicale dall’incedere cupo e solenne, nella quale la ormai celebre tradizione ‘cascadian’ (Weakling, Wolves In The Throne Room, Ash Borer…) si accompagna ad echi di formazioni europee come Altar Of Plagues e Ultha, tra sincopate cavalcate elettriche e rallentamenti più torbidi e sinuosi, su cui si stagliano disperate screaming vocals che talvolta richiamano anche il filone depressive.
“Les Voûtes” non è un disco che colpisce per l’originalità o la varietà degli arrangiamenti: le frecce al suo arco corrispondono piuttosto a corretti dosaggi degli elementi, a contaminazioni ricomposte con assoluto buongusto e a belle intuizioni sul fronte melodico. In particolare, l’oscurità ipnotica e le trascinanti diluizioni atmosferiche di una traccia come “Germes Vermeils” parlano di un progetto competente e ispirato, che abbraccia il libero fluire nella composizione senza scadere nella ripetizione gratuita, mentre “Amnios” colpisce per il suo sviluppo concitato, in bilico tra freddezza urbana ed estasi tribale. Questo è un lavoro cerebrale, che gioca ora con l’ipnosi, ora con le squadrature, ma che non dimentica nei propri momenti chiave una punta di sana armonia e di emotività. Una sorta di freschezza sorniona che fa in modo che la tracklist si tenga alla larga da dilatazioni scontate o da architetture progressive fuori portata.
Forse il progetto Blurr Thrower manca ancora di un elemento immediatamente riconoscibile, ma gli ascoltatori maggiormente appassionati di queste sonorità probabilmente si ritroveranno a ondeggiare davanti a questo manifesto del malessere esistenziale e delle fragilità interiori.