7.0
- Band: BODIES IN THE GEARS OF THE APPARATUS
- Durata: 00:19:07
- Disponibile dal: /10/2004
- Etichetta:
- The Spew Records
Quello che ci offrono i Bodies In The Gears Of The Apparatus è un bel minicd di grindcore schizzato e iper tecnico tra The Dillinger Escape Plan, Meshuggah, Human Remains e Cephalic Carnage! Anche definita ‘math-core’, la musica del quartetto statunitense racchiude molti degli aspetti migliori di quella delle formazioni succitate: grande inventiva e propensione alla sperimentazione, approccio progressivo e, ovviamente, aggressività. Fortunatamente, come invece purtroppo spesso accade quando ci si muove lungo queste coordinate, non si ha a che fare con un semplice sfoggio di tecnica o con brani troppo cervellotici e inconcludenti: le strutture sono infatti elaborate ma entro certi limiti, il minutaggio di ogni singola song è piuttosto contenuto e queste ultime presentano sempre almeno un passaggio lineare e realmente di impatto in grado di renderle più facilmente memorizzabili. I Bodies In The Gears Of The Apparatus sono dunque bravi e pure intelligenti, sanno essere complicati senza strafare e sfiorare il ridicolo, sanno quando bisogna picchiare duro e mettere da parte la verve progressiva. Ciò per chi scrive è un grosso pregio ed è soprattutto grazie ad esso che “Bodies In The Gears Of The Apparatus”, pur rimanendo un compendio di musica tutt’altro che sempliciotta, si rivela un prodotto decisamente riuscito ed appassionante, il cui ascolto risulterà più che entusiasmante ai fan di questo genere di musica. Forse il mini ha il piccolo difetto di proporre subito il suo pezzo migliore, “A Lubricated…”, i cui livelli di intensità non verranno quasi mai più toccati in seguito, ma ripetiamo che si tratta di un lavoro più che valido, proprio un bel biglietto da visita per una realtà da noi ancora sconosciuta ma meritevole di alta considerazione.