7.5
- Band: BODY COUNT
- Durata: 00.50.15
- Disponibile dal: 10/06/2014
- Etichetta:
- Sumerian Records
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La notizia del ritorno dei Body Count per la colonna sonora del videogioco “Gears Of War 3” non ci aveva entusiasmato particolarmente, soprattutto dopo aver ripensato agli ultimi deboli capitoli discografici, imparagonabili ai fasti del debutto o di “Born Dead”. Ash Devilsen, boss della rampante Sumerian Records, ha però approcciato Ice T nel migliore dei modi, lasciando carta bianca e affidando all’entusiasmo ritrovato del pilastro Ernie C un produttore moderno degno di tal nome (Will Putney), che ha valorizzato il lavoro della band trasportandola in un contesto attuale. Ecco quindi che la migliore arma in mano ai Body Count non è più, come molti potrebbero pensare, la nostalgia: certo i toni sono più leggeri, la violenza verbale di “Cop Killer” è stemperata in un assalto sempre sboccato ma più ironico, ma l’intera raccolta è gustosa, groovy, fresca, vitale e lo storytelling è di livello superiore. “Talk Shit, Get Shot” rappresenta a dovere il contenuto dell’album, doppiata dalle efficaci “Back To Rehab” e “Get A Job”. Il prezzemolino Jamey Jasta infuoca col suo marchio di fabbrica “Pop Bubble”, mentre “Bitch In The Pit” ci strappa un sorriso. Alcuni dei migliori episodi dell’album, soprattutto per la vecchia guardia, arrivano ovviamente quando l’O.G. strizza l’occhio al passato: parliamo dell’esilarante cover dei Suicidal Tendencies “Institutionalized 2014” (aggiornata con mogli incazzate, password smarrite e vegani impiccioni), e di “99 Problems BC”, dove Ice-T si riappropria del chorus hook usato con immensa fortuna da Jay-Z. Nei panni del marito della culona Coco e in quelli del detective Fin Toutola di Law And Order Ice-T ci stava sempre simpatico, ma è bello ritrovare il Cop Killer ed Original Gangster, accompagnato da un disco divertente ed ispirato ci spiazza e ci rende molto felici, anche per aver riportato la crew sui palchi di tutto il mondo con il rilievo che a loro spetta.