6.5
- Band: BOGUSLAW BALCERAK'S CRYLORD
- Durata: 00:47:45
- Disponibile dal: 18/02/2022
- Etichetta:
- Pride & Joy Music
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Non ci è dato sapere molto della storia di Boguslaw Balcerak, chitarrista polacco che da qualche anno ha fondato una sua creatura musicale con cui, sotto il nome di Crylord, cimentarsi nelle proprie passioni: la chitarra ed il metal neoclassico. Nel 2011 fece un debutto acerbo con “Blood Of The Prophets” sotto la Lion Music, e tre anni dopo tornò in pista grazie alla Power Prog Records ed un disco come “Gates Of Valhalla”, lavoro fin troppo derivativo nei confronti di act come Malmsteen, Ring of Fire, Majestic ed Artension. Otto anni più tardi ci troviamo ai giorni nostri con la pubblicazione del terzo capitolo ed un netto passo avanti grazie a questo “Human Heredity”, disco che non brilla di onnipotenza compositiva ma che almeno riesce a presentare una tracklist varia, con la presenza di brani solidi sotto ogni punto di vista ed una produzione in grado di mettere in risalto ogni strumento. Con i soliti ospiti che si alternano al microfono, Boguslaw ed i suoi ragazzi mettono sul piatto qualche episodio di stampo neoclassico come l’opener “It’s Just A Wind”, alternando momenti più rockeggianti come la riuscita “Thunderbolt”, con un graffiante Rick Altzi (ex At Vance e Masterplan) a proprio agio al microfono, e la più melodica “Set My Heart On Fire” dove le tastiere prendono il proscenio e Göran Edman (ex Yngwie Malmsteen) disegna melodie catchy di stampo AOR. La scoppiettante “Scary Dream” riscalda gli animi grazie al buon lavoro di David Akesson, cantante dei power metaller francesi Qantice, il quale eleva i decibel del suo cantato su frequenze davvero elevate, ripetendosi poco dopo tra le note della cristallina ballata “Lord Of The Light”.
Il chitarrista polacco dà dentro alle sei corde con sfuriate di malmsteeniana memoria (ma le influenze vanno anche a pescare da Joe Satriani e John Petrucci), concedendosi anche brevi assoli di tastiera come nella funambolica “Wolf At The Gates” – brano che vede la partecipazione del sempre presente Tim ‘Ripper’ Owens – ma riuscendo nel non facile compito di non perdere mai il controllo, bilanciando abbastanza bene ogni pezzo con la presenza di melodie vocali interessanti ed una buona fruibilità nell’ascolto.
Il mastermind Boguslaw Balcerak sembra vicino a trovare la sua formula vincente. Se i progressi saranno altrettanti anche nel prossimo disco, ci sarà davvero da divertirsi!