2.0
- Band: BOIKOT
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
A sentire la biografia ufficiale: “De espaldas al mundo è un album pesante, fresco ed intenso, col quale i Boikot, senza saperlo, hanno alzato la qualità della scena thrash punk…giudicate voi”. Bene, per chi scrive quest’album non solo non presenta la minima traccia di thrash, non solo è uno squallido esempio di scialbo punk/pop (a volte sconfinante nello ska) che richiama vagamente gli ultimi Offspring ed i Blink 182, non solo è incredibilmente sopravvalutato, ma, per usare un eufemismo, non contiene il minimo spunto interessante (se si esclude l’ottima title-track che apre il disco, davvero pezzo degno di nota quest’ultimo) ed è assolutamente povero di contenuti.
Non che io abbia qualcosa contro il punk, tutt’altro, ma quando un disco è confuso, assolutamente privo di ogni minima idea e pure ridicolo in molti frangenti la distinzione tra generi non centra. Infatti, se in canzoni come “No pierdo el tiempo” e “No dejes nada” ancora si può mantenere una certà dignità artistica pur suonando un’accozzaglia di note a caso e molto spesso fuori tema, in canzoni quali “Nueva degeneracion”, “Dame maria” e “Saluz y rebeldia” la sensazione è quella di ascoltare un gruppo demenziale che si diverte a rendersi ridicolo per far ridere chi ascolta, senza però che sia questo il suo obiettivo. Niente qualità, niente sostanza: come si dice in casi come questi, da evitare come la peste.