BOLT THROWER – …For Victory

Pubblicato il 21/05/2022 da
voto
9.0
  • Band: BOLT THROWER
  • Durata: 00:39:35
  • Disponibile dal: 24/11/1994
  • Etichetta:
  • Earache

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La guerra non è mai stata così palpabile come in questo periodo, così incerto e schizofrenico. Nel lungometraggio dell’evoluzione umana, il conflitto ha svolto spesso un ruolo da protagonista: anche se nascosto ai nostri occhi dall’informazione e dalla polvere della frenesia quotidiana, esso prolifera come un cancro in diversi angoli del pianeta. In termini di musica c’è chi, dal 1986, si è sempre adoperato a parlarne, a farne della guerra il proprio urlo di battaglia raccontandone l’orrore in tutte le sue sfumature: stiamo parlando dei Bolt Thrower. La band non ha certo bisogno di presentazioni essendo uno dei capisaldi del death metal, una punta di diamante che brilla sulle vette più alte di questo genere che loro stessi hanno contribuito a plasmare. Dopo il successo del magnifico “The IV Crusade” datato 1992, i Nostri impiegano due anni per comporre uno degli album più gloriosi della loro carriera, un’ode imperiosa all’intero mondo death. “…For Victory” è l’essenza più densa e diretta dei Bolt Thrower, quella magia granitica capace di arrivare a tutti, anche a coloro che faticano a digerire sonorità estreme. L’opera è un’orchestrazione marziale curata nei minimi dettagli, una rappresentazione artisticamente cruenta che trasmette agli ammiratori un armonioso pandemonio chirurgico. Il quinto full-length della band inglese gode, inoltre, di una produzione molto più nitida e melodica rispetto al passato, dove i suoni risultavano più oscuri. “War” è l’intro strumentale che dipinge l’attesa crepitante di uno scenario di guerra moderno che deflagra in un’esplosione. Il clamore dell’attacco si concretizza nelle note di “Remembrance”: brano massacrante e potente, in pieno stile Bolt Thrower, fatto di riff corposi ed orecchiabili che alzano le bandiere con l’effige death metal ricamata in rilievo. Karl Willetts dimostra di essere in uno stato di grazia: la linea vocale, coriacea come un diamante grezzo, viene colpita ripetutamente dall’elettricità delle chitarre che la fanno brillare in tutto il suo splendore. Brani come “When Glory Beckons” e “…For Victory” mettono in luce una straordinaria complicità compositiva dei musicisti: i Nostri attaccano e difendono come fossero soldati in guerra, nel momento in cui qualcuno si espone in solitaria, gli altri offrono una degna copertura ritmica. E a proposito di ritmica va sottolineata l’efficace dinamicità del drumming variopinto e calibrato di Andrew Whale, accompagnato dall’ottima linea di basso di Jo Bench che si avvinghia all’anima di ogni traccia, formando una massiccia concertina difensiva. Il lavoro di Gavin Ward e Baz Thomson alle chitarre è superlativo: il continuo e solido avvicendamento tra i due innalza un muro di cemento armato impenetrabile dal quale partono violente raffiche sonore che vanno sempre a segno. “Lest We Forget”, musicalmente parlando, appare come un inno adrenalinico di vittoria, ma analizzando il testo la canzone si trasforma nel suono aberrante della sconfitta del genere umano che ha concepito la guerra come sinonimo di soluzione. In questo scontro ritmico è davvero incredibile come i Bolt Thrower riescano costantemente a districarsi nell’ostile pantano death grazie a massicci cingolati riforniti di puro propellente melodico che ne facilita l’avanzata. “Silent Demise” è una delle prove lampanti che mette in luce la tattica vincente utilizzata dal quintetto britannico: l’alternarsi di riff orecchiabili divorati improvvisamente da esplosioni sonore di entità catastrofiche che alterano la velocità del tempo. I due pezzi che chiudono questa battaglia acustica sono due vere gemme che brillano sulla preziosa corona death indossata dai Bolt Thrower, stiamo parlando di “Tank (MK.I)” ed “Armageddon Bound”. L’effetto provocato dai brani in questione si concretizza in un’onda d’urto incredibile, sovrastata da una ritmica imperiosa e travolgente in grado di smuovere qualsiasi cosa, anche l’elemento più radicato al terreno della prevedibilità. Il riff trascinante di “Tank (MK.I)” è la sostanza radioattiva che penetra la mente e l’intero sistema nervoso di coloro che si sono esposti a questa favolosa guerra sonora. La grinta espressa in “Armageddon Bound” è paragonabile ad un virus aggressivo che emana un quantitativo eccessivo di musicalità contagiosa, così potente da stanare anche gli immuni che soccombono rapidamente alla deflagrazione finale.
“…For Victory” è un album tanto maestoso da sembrare un greatest hits, un disco privo di punti deboli, un monumento che, come il colosso di Rodi, domina incontrastato l’accesso al mondo death metal. I Bolt Thrower, con audacia e perseveranza, trionfano a mani masse nella guerra più straordinaria che si possa combattere tra noi umani: quella indolore della musica, e che musica!

TRACKLIST

  1. War
  2. Remembrance
  3. When Glory Beckons
  4. …For Victory
  5. Graven Image
  6. Lest We Forget
  7. Silent Demise
  8. Forever Fallen
  9. Tank (MK.I)
  10. Armageddon Bound
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