7.0
- Band: BOLT THROWER
- Durata: 00ç45ç34
- Disponibile dal: 14/11/2001
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Settimo full-length per i signori della guerra Bolt Thrower! I nostri ritornano a tre anni di distanza dal precedente “Mercenary” con un album nel loro classico stile, ovvero un death metal possente e cadenzato condito dai soliti testi a sfondo guerresco ed epico. La band, come al solito, non stravolge troppo il suo stile e punta su riff granitici e pesantissimi, sorretti da una doppia cassa incessante. In questo senso, risultano particolarmente incisivi i primi due brani della tracklist: “Contact Wait Out” e “Inside The Wire”, pezzi nei quali vengono elevate all’ennesima potenza tutte le migliori classiche caratteristiche del Bolt Thrower sound per un risultato finale di certo non originale, ma tuttavia davvero valido e coinvolgente. Sentite lo stacco centrale dell’opener e chiedetevi cosà accadrà nel pit quando il gruppo proporrà la canzone dal vivo. Buona inoltre la prova del nuovo singer Dave Ingram (ex Benediction) che con il suo growl cupo e old school riesce a non far rimpiangere troppo il mitico Karl Willets, oggi fuori dalla lineup per problemi personali. Parte molto bene, questo “Honour – Valour – Pride”, però purtroppo non sono tutte rose e fiori: nel finale si rileva infatti un calo abbastanza sensibile nella qualità dei pezzi, non tutti convincenti quanto i primi della tracklist. Inoltre, l’eccessiva ripetitività di alcuni passaggi – a tratti un po’ troppo monolitici e quadrati – rende la fruizione dell’intero disco un pelino ardua col passare degli ascolti. Da qualche tempo a questa parte il gruppo non riesce più a comporre canzoni colme di riff, puntando, al contrario, sempre di più su strutture snelle che concedono poche sorprese. Comunque, nonostante queste pecche, “Honour -Valour – Pride” finisce comunque per risultare un buon lavoro, tutto sommato accostabile al precedente “Mercenary”. Del resto, quando si ha a che fare coi Bolt Thrower, una delle death metal band più importanti della scorsa decade, è difficilissimo rimanere del tutto scontenti.