6.5
- Band: BONJOUR TRISTESSE
- Durata: 00:41:19
- Disponibile dal: 07/04/2023
- Etichetta:
- Supreme Chaos Records
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Formazione alquanto ondivaga e ancora indecisa verso quale deriva post-black metal instradarsi seriamente, la one-man-band tedesca Bonjour Tristesse torna alla carica con un terzo lavoro sulla lunga distanza ben diverso dai due precedenti dischi. Oddio, certamente è avvenuto un ritorno alle radici verso il debutto del 2010 “Par Un Sourire”, in quanto il distacco dal mediano “Your Ultimate Urban Nightmare” (2018) è maggiore, ma dobbiamo evidenziare come il nuovo “Against Leviathan!” si crei un proprio sostrato atmosferico e stilistico che lo pone a metà strada tra gli altri due platter.
Se l’esordio, difatti, era un lancinante e parossistico omaggio a formazioni assestatesi su ottimi livelli – Harakiri For The Sky, Imperium Dekadenz su tutti – contenente rasoiate melodico-epiche contraddistinte da una voce bestiale e troppo primitiva, ed il seguente album mostrava un gruppo molto maturato e cresciuto, capace di immettere nel proprio depressive black metal varie influenze anche provenienti da lontano il nero metallo, nel 2023 i Bonjour Tristesse fanno un paio di passi indietro e tornano a suonare puro post-black metal dalle tinte depresse e atmosferiche, scimmiottando di nuovo gli HFTS senza peraltro elevarne all’Empireo le note qualità. La voce di Nathanael è molto migliorata se paragonata ai latrati di “Par Un Sourire”, le vocals sono ora intelligibili ed hanno un senso metrico più spiccato: essendo per il 90% urla ferine di pura disperazione, sono il primo tratto stilistico dei Bonjour Tristesse che affonda l’ascoltatore in uno stato di malessere e cupa nostalgia, aumentata dal piacevole uso del riffing di chitarra, le cui più o meno orecchiabili melodie si insinuano subdolamente tra le tempie provenienti dal maelstrom sonoro ruggente tutto attorno. Una produzione potente ma che avremmo preferito più pulita sacrifica quasi completamente il basso e la cassa per pestare maggiormente sugli alti, una scelta comune ma che non apprezziamo più di tanto.
La tracklist di “Against Leviathan!”, che è la prima parte di un concept album concepito su due capitoli, si discosta anch’essa dagli standard della formazione di Monaco di Baviera, considerato il numero di tracce presenti – solo quattro – e la loro durata: Nathanael ha deciso di cercare la propria espressività puntando sull’estenuante assalto frontale del suo black metal atmosferico, che ad esempio nell’opener “Turmoil” (undici minuti e passa di lunghezza) si dipana esclusivamente a grandi velocità. Più oscura, lenta e sinistra risulta la seguente “Nightbringer”, il pezzo che facilmente si può inquadrare come il più debole del disco; ci si riprende bene con il monumentale incedere della title-track, che si mantiene epica e ossessiva come la prima, inserendo però al suo interno qualche rallentamento, una maggiore varietà ed un senso melodico che fa affiorare prima e meglio quel sentimento dolceamaro, epico-tragico, d’eroica morte, che tale musica ha il dovere di stimolare; chiude i discorsi “Ode To Emptiness”, la più ‘progressive’ del lotto, con nella sua struttura ben tre sezioni pacate (arpeggi di varia natura e classe) e l’usuale cavalcare incessante e melodico che porta verso regni di crepuscolo e sera eterni.
Dunque un giudizio altalenante per il combo germanico, che se da un lato presenta un disco che si fa ascoltare la sua regolare manciata di volte, dall’altro lato non aggiunge niente di nuovo, restando a navigare solitario nelle acque piuttosto affollate di un sottogenere che ha già i suoi migliori rappresentanti. Attendiamo il prossimo giro.