BORIS – W

Pubblicato il 25/01/2022 da
voto
7.5
  • Band: BORIS
  • Durata: 00:40:20
  • Disponibile dal: 21/01/2022
  • Etichetta:
  • Sacred Bones Records

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Produzione continua e sterminata non giocano certo a favore dell’entusiasmo verso un nuovo disco dei Boris, questo è certo. Eppure, a ben vedere, forse proprio grazie all’estro e all’imprevedibilità della formazione di Tokyo, c’è sempre quel quid che ci fa tendere l’orecchio a cosa Wata e soci hanno deciso di partorire per l’ennesima volta.
Partner di “No” del 2020, questo nuovo “W” dovrebbe formare la parola NOW e in effetti questo nuovo lavoro dei Boris si deve considerare unito al precedente, di cui si fa specchio inverso. O meglio, complementare. Se, dunque, nel precedente avevamo avuto modo di sentire in maniera maggiore i roboanti feedback sludge carichi di reverbero così cari alla formazione giapponese, qui, invece, ne abbiamo la controparte atmosferica, altro marchio di fabbrica del trio (e qui ci si deve ricordare del grande “Flood”…). Questo è oltretutto il loro esordio per la nota label newyorkese Sacred Bones, dopo il lavoro con altre etichette discografiche di culto come Sargent House, Third Man, Southern Lord e Relapse.
“Icelina” è una vera e propria ninnananna nipponica fatta di pad eterei tenuti insieme da sustain infiniti che riverberano nell’atmosfera, mentre “Old Projector” farebbe gola nelle produzioni targate David Lynch (e torna in mente “Crazy Clown Time”). Laddove, invece, i suoni si fanno più ruvidi si trova quel comparto più industriale che accomuna, in un certo modo, i Boris agli Einsturzende Neubauten, come nel singolo “Drowing By Numbers”, sortita electro-dark psichedelica e industriale che riscopre la funambolia e l’estro della band, ultimamente piuttosto dimenticato in favore di una pesantezza sempre più opprimente, manifestata soprattutto in sede live. Le tonalità si fanno più incombenti con lo sludge di “The Fallen”, che però regala una miscela di reminiscenze hard rock con quel solo di chitarra posto sopra le grida dei feedback e le sferzate degli accordi dilatati, sicuramente ‘piacevole’- che poi ‘piacevole’ in un album dei Boris dovrebbe essere un controsenso ma, insomma, ci siamo capiti. La semi-conclusiva “You Will Know” è una traccia massiccia e fangosa simile a “Genesis”, in apertura del precedente “No”, quasi per fare in modo di  poter leggere quest’ultimo “W” come un “No” invertito. Ed è forse così che ci piace pensarlo: inverso e complementare, in grado di offrire un grado di pesantezza diversa dalle sferzate sludge opprimenti, eppure parimenti annichilente e affascinante in ogni sua diramazione sonora.
Le cose funzionano piuttosto bene e “W” appare come uno dei migliori prodotti partoriti dai Boris negli ultimi anni, almeno insieme a “Dear” (2017), capace di integrare la psichedelia con le trovate sonore, restando emblematico come summa del lavoro di un trio ancora di culto per la musica heavy e post-qualcosa.

TRACKLIST

  1. I Want to Go to the Side Where You Can Touch…
  2. Icelina
  3. Drowning by Numbers
  4. Invitation
  5. The Fallen
  6. Beyond Good and Evil
  7. Old Projector
  8. You Will Know (Ohayo Version)
  9. Jozan
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