7.5
- Band: BORN FROM PAIN
- Durata: 00:47:00
- Disponibile dal: 22/11/2006
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Quarto full-length per i metal-corers Born From Pain (il secondo per Metal Blade Records) e certamente il loro miglior lavoro di sempre dopo “Sands Of Time”. Il precedente “In Love With The End” non aveva troppo convinto chi scrive poichè oltremodo ripetitivo e incentrato su midtempo, ma questa nuova opera si è fortunatamente rivelata sin dalle prime battute più ispirata e assai meglio bilanciata fra parti sostenute e quadrati breakdown, nonchè alfiere di qualche piccola, gradita sorpresa! Sia chiaro che neppure in “War” il gruppo riesce a nascondere del tutto le influenze Hatebreed, tuttavia non si può davvero fare a meno di notare che questa volta il quintetto ha dato molto più spazio alla melodia e, allo stesso tempo, a un riffing più quadrato e pesante del solito, che spesso e volentieri sconfina in territori thrash e death metal. Il contagioso chorus di “Stop At Nothing”, ad esempio, non ce lo saremmo mai aspettati sino a poco tempo fa dai Born From Pain. E lo stesso discorso, nonostante il contesto sia diverso, può essere fatto per due mazzate come “Behind Enemy Lines” e “Crusader”: la prima (che ospita Barney dei Napalm Death alla voce in una versione alternativa) è una song veramente sostenuta e thrashy, fra le più incisive che il gruppo abbia realizzato in carriera. La seconda, invece, è lenta e pesantissima, guidata da un riff in stile Gorefest che – non a caso – fa da base al growling dello special guest Jan Chris, frontman di questi ultimi. Insomma, nel complesso, c’è molta più varietà nel sound dei Born From Pain rispetto al recente passato. D’altronde, il fatto di tenere oltre duecento show ogni anno, ha reso il gruppo sempre più esperto e abile tecnicamente, quindi non c’è più di tanto da stupirsi nel ritrovarlo maturato. Chissà se, con qualche altro centinaio di concerti alle spalle, i nostri riusciranno a scrollarsi definitivamente di dosso tutte le influenze esterne e a dare alle stampe un lavoro più ispirato anche di “Sands Of Time”, loro secondo full-length. Noi ce lo auguriamo. Intanto, comunque, ascoltiamoci con piacere “War”… davvero un buon disco!