BOSCO SACRO – Gem

Pubblicato il 12/02/2023 da
voto
7.5
  • Band: BOSCO SACRO
  • Durata: 00:31:50
  • Disponibile dal: 10/02/2023
  • Etichetta:
  • Avantgarde Music

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Nell’ombrosa intimità di un microcosmo sotterraneo, prende forma un germoglio di musicalità sublime che accarezza la terra mostrandosi per la prima volta al cospetto di un cielo stellato. Nel buio i suoni si dilatano come una foglia che spiega la sua tenera veste ed una sorta di magia prende il sopravvento nel cuore del Bosco Sacro.
Questo luogo immaginario si è trasformato in un progetto sonoro che ha dato vita ad un sognante debutto discografico sotto l’occhio attento della Avantgarde Music: la band, tutta italiana, è composta da Paolo Monti (The Star Pillow, Daimon), Giulia Parin Zecchin (Julinko), Luca Scotti (Tristan da Cunha) e Francesco Vara (Tristan da Cunha, Altaj)). I quattro musicisti abbandonano per una volta i loro ordinari territori sonori per spingersi ai confini di musiche sperimentali di natura ambient, nelle quali doom e trip-hop si dilatano dando vita ad un ammaliante universo meditativo. Ispirati certamente dalla magia della natura, i Bosco Sacro hanno intitolato il loro primo album “Gem”: una sorta di linguaggio sonoro seminale che, come un fiore, sboccia timidamente nel silenzio di una foresta emettendo mormorii onirici, attraversati da atmosfere romantiche. A contribuire alla realizzazione di “Gem” è stato il lavoro accurato del produttore, musicista Lorenzo Stecconi, fondatore dei Lento, che vanta collaborazioni con diverse band tra le quali Amenra, Ufomammut e Zu.
Le sei tracce complessive costituiscono un’opera che, in poco più di mezz’ora, riesce ad esternare una profonda sensazione di pacatezza plasmata da diverse influenze musicali che lambiscono la cupezza di Chelsea Wolfe ed Anna Von Hausswolff, il fascino ipnotico di Bjork e l’intima spiritualità dei Dead Can Dance. In questa sorta di fredda stagione sonora senza tempo, le ritmiche addormentate fanno da cornice ad un quadro di colori tenui, sfumati dalla splendida voce di Giulia che, come un germoglio, spicca sul manto denso ed armonioso nato dall’intreccio aggraziato degli strumenti. Canzoni come “Be Dust”, “Fountain Of Wealth” (primo singolo estratto) ed “Emerald Blood” si distinguono come le migliori espressioni di un lavoro che va assimilato con la dovuta calma, lasciando che il tempo scorra liberamente come fosse un torrente nel cuore di una valle, senza pensieri che lo ostacolino. La delicatezza musicale di “Gem” diventa una sorta di preghiera verso madre Natura, colei che nel silenzio mantiene in equilibrio un sistema tanto meraviglioso quanto complicato. Le buie note che compongono l’album appaiono fragili e malinconiche, esse attraversano l’anima di chi ascolta, guidate dallo stato d’animo di quel determinato momento. La musicalità del platter non nasce dalla convenzionalità della classica canzone, ma bensì da diverse stratificazioni sonanti che generano un raffinato flusso atmosferico.
Nell’incanto del Bosco Sacro occorre entrare in punta di piedi, come fosse un tempio incontaminato nel quale si potranno percepire le vibrazioni emanate dalle profondità delle sue radici. Non occorrono luci nella notte di “Gem”, a brillare sarà il suo poetico sussurro.

TRACKLIST

  1. Ice Was Pure
  2. Be Dust
  3. Fountain Of Wealth
  4. Emerald Blood
  5. Les Arbres Rampants
  6. Bosco Sacro
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