BRAINSTORM – Midnight Ghost

Pubblicato il 18/10/2018 da
voto
7.5
  • Band: BRAINSTORM
  • Durata: 00:51:38
  • Disponibile dal: 28/09/2018
  • Etichetta:
  • AFM Records
  • Distributore: Audioglobe

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Per quanto non sia propriamente corretto catalogare i teutonici Brainstorm come una realtà di successo, rimane tuttavia innegabile che la band guidata dai chitarristi Milan Loncaric e Torsten Ihlenfeld abbia avuto modo di ritagliarsi un posto tra le power metal band di culto, nonché nel cuore di svariati appassionati del genere. Questo discorso vale sicuramente per la prima carrellata di riuscitissimi album, usciti a cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primi del 2000, anno in cui, tra l’altro, uscì quell’“Ambiguity” ritenuto da molti il miglior lavoro della band di Heidenheim, soprattutto grazie all’ingresso in formazione dell’iconico e talentuoso vocalist Andy Franck, divenuto da lì a poco famoso per il suo ruolo in altre realtà note tra cui i Symphorce e, più tardi, il progetto Almanac di Victor Smolski. Per quanto riguarda le opere successive, uscite sul mercato quasi sempre a cadenza biennale, si può tranquillamente parlare di un susseguirsi di alti e bassi, anche se sarebbe ingiusto non ammettere che comunque la qualità generale non è mai venuta a mancare, seppur leggermente ovattata, in certi casi, da quella apparente voglia della band di produrre materiale su materiale, rischiando di cadere facilmente nel prevedibile o nell’anonimo.
Volendo essere completamente sinceri, è necessario ammettere che le nostre aspettative per questo nuovo “Midnight Ghost” non fossero propriamente sfavillanti, ma è risaputo che le sorprese sono sempre le benvenute in questo settore. Neanche il tempo di pensarlo, il ‘fantasma di mezzanotte’ ci accoglie con una opener aggressiva e tutt’altro che mediocre come “Devil’s Eye”, caratterizzata da un ritornello perfettamente studiato e in grado di rimanere in mente sin dal primo ascolto; ciò viene ulteriormente enfatizzato sulle successive “Revealing The Darkness” e “Ravenous Minds”, le cui particolari soluzioni melodiche sono riuscite davvero ad impressionarci, tanto da invogliarci a cantare a pieni polmoni da buoni estimatori del power metal made in Europe. Con “The Pyre” si arriva invece a quella che è probabilmente la traccia più frenetica dell’album, con un delizioso refrain da headbanging a rotta di collo, prima di cambiare mood con la malinconica e oscura “Jeanne Boulet (1764)”, che rappresenta anche il brano più lungo dell’intero pacchetto, seppur con un’incisività non sempre all’altezza dei pezzi precedenti. La seconda metà dell’album prosegue degnamente quanto svolto nei primi venticinque minuti, riuscendo a mantenere discretamente alto il livello generale dell’intera opera fino alla sua conclusione, enfatizzata come da tradizione dalla presenza di una ballad di buona fattura come “The Path”; in particolar modo, non si può non fare un applauso alla band per l’utilizzo delle melodie, davvero ben pensate ed interpretate ottimamente dal sopracitato Andy Franck dietro al microfono, mentre i suoi comprimari sorreggono le fondamenta del sound dei Brainstorm grazie a riff azzeccatissimi e assoli che non sfociano mai nella tamarraggine eccessiva. Inoltre, sebbene non manchino un paio di punti morti all’interno della tracklist, bisogna dire che è stato difficile trovare anche un solo ritornello sprovvisto della giusta presa e di quell’ispirazione in grado di fornire un’aura memorabile al prodotto.
Non c’è dubbio che, soprattutto tenendo conto di quanto fatto negli ultimi anni, questo “Midnight Ghost” sia da premiare come uno dei lavori più convincenti ad opera dei Brainstorm, che probabilmente non raggiungeranno più i livelli toccati dagli album da noi citati a inizio articolo, ma, considerando l’evidente voglia di continuare a immettere dischi in un mercato spesso spietato, possiamo tranquillamente affermare che questo sia esattamente ciò che vogliamo da Andy e compagni: un prodotto di genere power metal sul loro stile, composto con cura e ricco di brani ispirati e coinvolgenti, che con qualche accorgimento in più si sarebbe potuto collocare anche un gradino sopra rispetto a quanto stabilito dopo numerosi ascolti.

TRACKLIST

  1. Devil’s Eye
  2. Revealing The Darkness
  3. Ravenous Minds
  4. The Pyre
  5. Jeanne Boulet (1764)
  6. Divine Inner Ghost
  7. When Pain Becomes Real
  8. The Four Blessings
  9. Haunting Voices
  10. The Path
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