8.0
- Band: BRING ME THE HORIZON
- Durata: 00:32:10
- Disponibile dal: 30/10/2020
- Etichetta:
- RCA
- Distributore: Sony
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Sempre circondati da negatività ed opposizione in qualunque direzione si muovano, i Bring Me The Horizon continuano ad essere produttivi nonostante lo stop forzato alle attività live, trasformando piuttosto la condizione attuale in spunto artistico e dedicando il primo capitolo della serie di EP “Post Human” all’ansia, alla paranoia e all’incertezza. Un vero e proprio ‘lockdown’ EP, totalmente diverso dall’esperimento strampalato di “Music To Listen To…” e che si distanzia anche dalle (riuscite) velleità pop del bestseller “Amo”. Oli e soci pubblicano un disco di musica pesante con le chitarre in primo piano, andando a ripescare sonorità da “There Is A Hell…” (dimostrando con un sorriso che le recenti frecciatine al pubblico metal erano più una trollata che altro) ed in generale evocando e amplificando la componente ‘nu metal’ del loro DNA senza novità sconvolgenti. Un passo indietro? Assolutamente no, perché i BMTH continuano ad esplorare la propria vena creativa, sperimentale e collaborativa. Le prime due caratteristiche sono ormai intrecciate nei tessuti delle canzoni, e vanno dagli innesti elettronici subdoli a quelli in evidenza (i segmenti rave di “Kinglsayer”), passando per quelle intuizioni originali e sempre avanti sui tempi che continuano ad influenzare la scena (su tutti, il coro di voci bulgare all’inizio di “Parasite Eve”). La spinta collaborativa va oltre i numerosi featuring, con un’importante suddivisione dei compiti con Mick Gordon – celebre nella comunità videoludica come autore di colonne sonore memorabili come quella del recente “Doom Eternal” – che tocca quasi tutte le tracce con sintetizzatori, percussioni aggiuntive ed affiancando Fish e Sykes in una produzione impeccabile. In generale, oltre a queste caratteristiche in qualche modo sacrificabili, rimane la capacità di scrivere ottime canzoni con grandissime melodie, che per costanza e consistenza li eleva a mostri come i Linkin Park. Vista durata e numero delle tracce sarebbe potuto diventare un nuovo album, ed è così che potrebbe essere soppesato in valore assoluto questo ottimo distillato in ugual modo heavy, melodico e sperimentale, sempre in evoluzione, sempre centrato sull’eclettica visione musicale dei BMTH.