7.0
- Band: BROWBEAT
- Durata: 00.27.12
- Disponibile dal: 01/03/2019
- Etichetta:
- Indelirium Records
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Dal 1999 ai primi anni del nuovo millennio i Browbeat ereditarono quel sound groove hardcore metal reso celebre dai Machine Head di “Burn My Eyes” e “The More Things Change”. Incorporando influenze delle origini del nu metal e collaborando con producer d’oltremanica i modenesi avevano quel tiro e quel sound internazionale e contemporaneo che non troppe volte, nella storia della musica heavy tricolore, si è concretizzato brillantemente. L’avventura finì nel 2007, col chitarrista Luca ‘Cocco’ Cocconi che proseguì coi Modern Age Slavery, mentre il frontman M.V. tornò sulle scene nel 2013 coi Keep The Promise. Nel 2017 la reunion, che porta alle nostre orecchie questo “Remove the Control”, sulla quale percezione e valutazione pesa inesorabilmente il fattore tempo. L’arco di quindici anni rappresenta davvero un’enormità, sotto la quale hardcore e metal si sono evoluti moltissimo e durante la quale, in una drammatica trasformazione di mercato, il pubblico necessita sempre più di una presenza costante. Per la stragrande maggioranza degli ascoltatori dunque il nome Browbeat non farà scattare nessun campanello, per chi invece li riesce a ricordare c’è la possibilità che questo “Remove The Control”, che va a riprendere il discorso interrotto da “Audioviolence” come se fossero passati due o tre anni, suoni in qualche modo datato. Chiarite le dovute premesse arriviamo alle buone notizie: i Browbeat sono proprio come ce li ricordavamo, e la rabbia e l’impatto di questi otto pezzi materializza dignitosamente tutte le nostre aspettative. “The Labour Blackmail” e “When The Prophet Kills” sono pezzi esemplari ed esaltanti che dimostrano un insperato affiatamento confermando le capacità di scrittura di Cocconi e colleghi. M.V. è l’anima hardcore del gruppo: sempre a fuoco e su di giri non risparmia testi impegnati, sviscerando nel corso delle tracce i problemi dei ‘nuovi schiavi’, spersonalizzati e sfruttati dalle moderne logiche di lavoro. Durante l’ascolto c’è qualche piccola variazione sul tema, come ad esempio le influenze Hatebreed e Suicidal Tendencies che si sentono in “Underpaid”, ma i Browbeat ci fanno godere maggiormente quando rielaborano i Machine Head come in “The Suffocated Rights”. “Remove The Control”, tirando le somme, convince: un ritorno di sostanza che farà esaltare parecchio gli estimatori di groove metal, nu metal e hardcore con un occhio di riguardo agli anni ’90.