7.0
- Band: BRUTALLY DECEASED
- Durata: 00:29:28
- Disponibile dal: 18/08/2016
- Etichetta:
- Doomentia Records
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Avevamo lasciato un paio di anni fa i cechi Brutally Deceased con un album di onestissimo swedish death metal e li ritroviamo oggi con un degno successore in grado di soddisfare appieno la voglia di old school death metal dei fruitori di queste sonorità. Il quartetto, il cui moniker è tratto ovviamente dall’indimenticato brano dei Grave di quel capolavoro che è “You’ll Never See…”, è la dimostrazione in carne e sudore di come si possa suonare musica di qualità senza inventare nulla di nuovo. Sebbene nella loro presentazione i Nostri vengano presentati al grido di ‘non sono l’ennesima band che suona come se il mondo si fosse stoppato dopo l’uscita di ‘Left Hand Path” la realtà è che questi ragazzi si discostano davvero di poco da questo identikit. Ma francamente non ci vediamo nulla di realmente sbagliato, specie quando ci troviamo tra le mani un platter come “Satanic Corpse”, ovvero un disco divertente che trasuda passione e una conoscenza profonda, matura e interessata del genere. Una produzione assolutamente adatta al genere accompagna un riffing motosega polveroso e d’impatto frontale, una fase ritmica solida e terremotante, che talvolta si ispira a quanto di buono è stato fatto nella scena polacca da Vader o Hate, specie nelle ripartenze e negli attacchi di blast beat. Poi talvolta i Brutally Deceased la azzeccano proprio: provate a sentire “Epoch Of Self Denial” e a restare impassibili nella sua parte conclusiva. Oppure date un’opportunità a un brano come “Hostile Eart” e alle sue melodie, così sfacciatamente alla Edge Of Sanity era “Purgatory Afterglow”, con qulla indole un po’ rock negli assoli e nel refrain vocale. Apprezzabile e godibile infine la scelta di proporre brani dal minutaggio contenuto: un assalto frontale all’arma bianca, mezz’ora di musica efficace e di sicuro divertimento per chiunque ami questo genere di sonorità. I Brutally Deceased non avranno ancora l’ispirazione dei primi della classe, non riescono ancora a fare un album bello dall’inizio alla fine, tuttavia ormai hanno acquisito una padronanza e una dimestichezza da non lasciare indifferenti. Ascolto consigliatissimo per i die-hard fan.