7.5
- Band: BULLDOZER
- Durata: 00:36:02
- Disponibile dal: 22/05/2009
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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Bulldozer: un nome storico per la scena italiana e che purtroppo non ha mai raccolto quanto seminato. Citati come influenza da nientepopodimeno che gli Slayer ed osannati dentro e fuori il suolo italico, hanno fatto perdere le loro tracce dopo la pubblicazione di “Neurodeliri” e del riuscito live “Alive… in Poland”. Ora, a vent’anni di distanza, dopo lunghi silenzi e smentite su possibili reunion, tornano con questo “Unexpected Fate”, un disco che suona Bulldozer al 100% e che per l’ennesima volta riconferma le innate qualità del combo italico. AC “Wild” e Andy Panigada, mente e cuore della formazione, sono presenti all’appello, e lasciatecelo dire: sentivamo la loro mancanza! Purtroppo Rob “Klister” Cabrini non è della partita ma il nuovo arrivato Manu, seppur non dimostrando l’irruenza e la fredda spietatezza del suo predecessore, non si fa certo rimpiangere dando prova di esserne un degno sostituto. “Unexpected Fate” rompe il ghiaccio dopo una breve introduzione e subito ci si immerge nella nuova dimensione dei Bulldozer: la chitarra di Andy, da sempre protagonista e simbolo della formazione meneghina, non ha perso la grinta dei tempi passati e risulta il complemento perfetto per la voce di AC, mai deficitaria in quanto a carisma ed aggressività. Fortunatamente la titletrack non è un semplice abbaglio, ed ecco susseguirsi uno dietro l’altro dei pezzi da novanta come “Salvation For Sale”, “Use Your Brain” e “Micro VIP”: l’insolenza e la furia delle precedenti produzioni made in Bulldozer vengono mitigate e limate in questo nuovo capitolo e riviste in un’ottica odierna che, sia ben chiaro, non perde nulla in fatto di qualità ed impatto. Se ciò non dovesse ancora bastarvi, sappiate che i milanesi non hanno certo terminato le sorprese: ospiti d’eccezione sul disco Jennifer Batten, Kiko Loureiro, Billy Sheehan, Olaf Thørsen e Anders Rain. Fortunatamente, e contro ogni iniziale previsione, il loro apporto risulta efficace e perfettamente integrato nelle dieci tracce dell’album, coniugando alla perfezione l’indole di ogni strumentista con lo stile della band. La parola chiave è ‘niente cali di tensione’: “Buried Alive By Thrash” e “The Counter-Crusade” reggono il colpo e convincono dalla prima all’ultima nota, e la breve strumentale “The Prediction” è la perfetta introduzione alla conclusiva “In The Name”, degno epilogo dell’album. E’ bene rimarcare che “Unexpected Fate” non è un comeback ruffiano e nostalgico del passato, ma è il perfetto prosieguo del discorso musicale interrotto con “Neurodeliri”. Pur avendo tradito la miscela esplosiva Venom/Motorhead dei primi album e avendo puntato su un thrash più tecnico e d’impatto, è da tributare alla band nostrana la capacità di essersi evoluta senza trasformarsi in una sterile imitazione di se stessa. I Bulldozer dalla loro uscita dalle scene risultano quanto mai in forma ed attuali, e con questo “Unexpected Fate” dimostrano non soltanto di aver ancora qualcosa da dire a due decadi dal loro ultimo disco, ma di avere cartucce in canna migliori di tanti inutili gruppi che infestano la scena odierna. Un ritorno coi fiocchi che fa ben sperare per il futuro della band e che, se ancora ci fosse il caso di rimarcarlo, rafforza ulteriormente lo stato di salute della scena italiana. They Are fu*king Italian!!!