BULLET – Storm Of Blades

Pubblicato il 23/09/2014 da
voto
7.0
  • Band: BULLET
  • Durata: 00:38:10
  • Disponibile dal: 03/09/2014
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
  • Distributore: Warner Bros

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I Bullet sono i campioni dell’heavy metal ruffiano. Album dopo album – e con questo fanno cinque – ripropongono la solita mistura di quello che AC/DC, Judas Priest e altri hanno fatto negli ultimi 40 anni. Miscelano le cose rubacchiate dalle band in questione per comporre i soliti lavori dalle canzoni che rimangono in testa al primo ascolto e che in alcuni casi diventano hit. Il trademark dei cinque svedesi risiede nell’ugola di Dag Hell Hoffer, dotato di una circonferenza di collo enorme che gli permette di prodursi in vocalizzi e urla su toni rudi di piacevole presa su una base musicale molto classica. Avrete quindi capito che anche su “Storm Of Blades”, pubblicato a due anni di distanza da “Full Pull”, non c’è nulla di nuovo e niente che potrà destare la vostra sorpresa. Le canzoni al solito sono pressoché tutte uguali, simili fra di loro ma simili anche alle tante canzoni  già note e pubblicate da quelle band che hanno fatto la storia del genere. Ci sono quindi episodi più ispirati e altri meno: fra quelli più coinvolgenti come non ricordare “Riding High”, dal ritornello così smaccatamente melodico, oppure l’energia condensata in poco più di tre minuti di “It’s On”. Meritevole anche “Tornado”, dominata dal ritornello-sfogo che arriva dopo l’ottima costruzione ritmica del pezzo, un crescendo che poi sfuma in un solo di chitarra molto classico ma efficace. La scaletta dei pezzi è bilanciata in maniera tale da alternare brani più lenti ad altri dall’andamento più incalzante come nell’occasione di “Hawk Eyes”, una riproposizione che più ‘Judas Priest’ di così non si potrebbe. Quando i Bullet vanno più piano,  ad esempio in episodi come “This One’s For You”, scadono leggermente perché quando ai riff duri e ripetuti preferiscono melodie lunghe, queste stufano quasi subito. È difatti in tracce come “Hammer Down” che il gruppo esprime il suo lato migliore, nella più pura tradizione del metal classico: riff corposi e corti, bridge lungo e melodico e poi ritornello catchy e solo di chitarra a far ripartire il tutto. È lo schema classico dell’Heavy Metal ed è quello di cui i Bullet abusano, fregandosene di trovare una loro reinterpretazione del genere. D’altronde, con i mostri sacri del genere sempre più mosci nelle loro pubblicazioni ed esibizioni live (con le debite eccezioni, sia chiaro), qualcuno deve pur farsi carico di portare il fardello. Ci sono i Bullet per l’appunto, una di quelle  band che dopo un periodo di silenzio ci spingono a domandarci se stiano o meno preparando un nuovo album. Ed infatti eccolo qui, con la sua solita dose di heavy metal accattivante. E si beccano quindi il solito 7.

TRACKLIST

  1. Uprising
  2. Storm of Blades
  3. Riding High
  4. Tornado
  5. Hawk Eyes
  6. This One's for You
  7. Hammer Down
  8. It’s On
  9. Crossfire
  10. Run with the Hunted
  11. Coming in Loud
1 commento
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