5.0
- Band: BURIED IN BLACK
- Durata: 00:41:05
- Disponibile dal: 27/06/2011
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
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I Buried In Black sono cinque tedeschi che si cimentano con discreto mestiere nel death metal. E da buoni teutonici, abituati alla durezza e alla sostanza in tutto quel che si fa, i Buried In Black propongono un death metal rozzo, molto corposo, mai troppo veloce ma neanche tanto brillante. Una breve biografia del gruppo: fondati nel 2008 da membri provenienti da percorsi musicali differenti, i cinque sperano di veicolare le loro esperienze in un qualcosa di unico, tenendo sempre a mente i padri fondatori del death metal, le cui influenze si riscontrano quindi su questo album. Il successo conclamato dall’aver conquistato la palma di “Demo del mese” sull’edizione tedesca di Metal Hammer consente loro l’approdo su AFM Records e la pubblicazione di “Black Death”. Questa è la breve cronistoria dei nostri musicanti, i quali però non convincono affatto nei ripetuti ascolti a cui ci siamo sottoposti. Lo schema tipo delle canzoni dei tedeschi ruota attorno al doppio cantato, un’alternanza fra un growl classico, molto cavernoso, e uno screaming moderno, il tutto su una base musicale molto corposa, sostanziosa specialmente a livello di chitarre, atte a creare un buon groove. Sprazzi di melodia, sempre tramite le asce, sono sparsi qua e là, ma in definitiva è l’aspetto grezzo a dominare la musica dei Buried In Black. Fra le canzoni si segnalano la dura “7.405.926” (il numero dei demoni presenti all’Inferno secondo un medico tedesco del sedicesimo secolo) e la più diretta opener “The Bait” (che presenta anche soluzioni interessanti in sede di arrangiamento). Un po’ pochino per raggiungere la sufficienza. Consigliamo l’album agli amanti del death metal roccioso, a basso regime con una leggera contaminazione di metalcore. Astenersi i puristi.