voto
5.0
5.0
- Band: BURNING THE MASSES
- Durata: 00:39:06
- Disponibile dal: /11/2010
- Etichetta:
- Mediaskare
Streaming non ancora disponibile
Attivi da cinque anni e con un paio di EP e un full-length alle spalle, i giovani californiani Burning The Masses tornano con questo "Offspring Of Time", che segna per loro una virata stilistica piuttosto decisa. Abbandonate per buona parte le soluzioni death-core degli inizi, la band ha preferito dedicarsi a una formula sonora molto articolata, per lo più radicata nel cosiddetto technical death metal, ma che si colora qua e là di ulteriori suggestioni. Avviene così che in varie tracce irrompano improvvisamente lunghissimi assoli di chitarra o arpeggi, mentre in altre che si faccia strada una vena progressiva neanche tanto lieve. Non mancano parentesi più feroci e lineari, come "The Ubiquitous Pillar", dove i riff si fanno più duri, ma nel complesso il disco è quasi interamente votato a un desiderio di sorprendere a ogni costo che però, spesso e volentieri, lascia anche il tempo che trova. Immaginate un gruppo che da una base sonora non troppo lontana da quella degli ultimi Job For A Cowboy prova a inglobare influenze che vanno dai primi Arch Enemy alle opere più recenti dei Sinister, sino ad arrivare alla stravaganza dei Between The Buried And Me; il tutto però condotto da un gusto poco maturo, che da vita a tracce che risultano quasi sempre una accozzaglia di diverse parti più che canzoni vere e proprie. Si apprezzano la notevole tecnica in dote ai ragazzi e la loro voglia di osare, ma i brani non rimangono in mente o non riescono a smuovere, tanto che a volte quasi ci si innervosisce di fronte all’ennesimo, interminabile assolo che non conduce da nessuna parte. Buona fantasia, ma manca la sostanza.