7.0
- Band: BURNING WITCHES
- Durata: 00:47:58
- Disponibile dal: 09/11/2018
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Cinque ragazze svizzere con una forte passione in comune: l’heavy metal. Nascono così nel 2015 le Burning Witches e ci vogliono solamente due anni perchè il loro debutto sia pronto e venga dato alle stampe. Un album capace di attirare le attenzioni dell’etichetta metal più famosa, la Nuclear Blast, che ha deciso di mettere sotto contratto le cinque streghe di Brugg per la pubblicazione di questo loro secondo disco, “Hexenhammer”. Un sound che pianta le proprie radici nell’heavy metal old-school prendendo spunto da band quali Warlock, Accept e Judas Priest anche se le Burning Witches non disdegnano qualche riff di scuola thrash alla Destruction. Con dei testi che si basano sul “Malleus Maleficarum”, un trattato in latino del 1487 allo scopo di reprimere in Germania l’eresia, il paganesimo e la stregoneria, le streghe d’Oltralpe partono subito a mille con la portentosa “Executed” ad aprire la danze dopo una breve intro. Ritmi spediti, riff decisi e la voce sporca di Sonia mettono subito in guardia l’ascoltatore: nei brani targati Burning Witches il metallo abbonda ed è di quello più puro. Il midtempo “Dead Ender” con il suo incedere farebbe esaltare anche il metallaro più timido mentre la ballatona “Don’t Cry My Tears” potrebbe sembrare un po’ fuori contesto rispetto al disco, ma ci mostra la faccia più melodica del quartetto svizzero e si fa apprezzare non poco. Ci pensa “Maiden Of Steel” a riportarci su barriere d’acciaio inossidabile con un muro composto da riff tritaossa che escono dalle chitarre di Romana, leader della band, e Sonia. La titletrack va a scuola dagli Accept più classici e mette in evidenza l’ugola di Seraina, che è sicuramente una delle armi più esplosive che le Burning Witches possono giocarsi. La cantante svizzera riesce a graffiare con il suo timbro rauco ma può anche vantare un’estensione invidiabile e quando decide di passare al cantato limpido non sbaglia un colpo. Tanti cliché certo, ma nel loro pentolone le Burning Witches hanno cucinato a puntino una pozione capace di far agitare molte teste. “Hexenhammer” è un bel concentrato di carica metallica che segue la tradizione targata Eighties.