5.5
- Band: BURNTHE8TRACK
- Durata: 00:44:38
- Disponibile dal: 21/02/2005
- Etichetta:
- Alveran Records
- Distributore: Self
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Mmm…non ci siamo. Stavolta non del tutto. Da Winnipeg, Ontario, i canadesi Burnthe8track non riescono a convincerci pienamente, a partire dal nome, davvero tremendo. La band dei fratelli Derek e Jason Kun, rispettivamente voce e chitarra, propone, nel suo debut-album “The Ocean”, un miscuglio non proprio riuscito tra emo-core, punk rock melodico e rock alternativo. Vi chiederete il perché del “non proprio riuscito”… Di per sé, la commistione degli stili sopra descritti è piuttosto accattivante e, inoltre, i Burnthe8track sono anche in grado di sviluppare, a volte, idee interessanti, personali e divertenti. Ciò che non siamo riusciti a digerire completamente, purtroppo, è la prestazione vocale di Derek, troppo sguaiata, troppo punkoide, in un contesto nel quale probabilmente era meglio indicato un approccio più “serio” e misurato. Infatti, nei passaggi di pura voce pulita, il nostro pollice prende senza indugi ad indicare il soffitto, mentre, quando la band si lancia in sferragliate punk e urlate, inevitabilmente si è costretti a cambiare idea. Se poi si vuole rigirare ulteriormente il coltello nella piaga, si potrebbe anche dire che la produzione “sfora” un po’, enfatizzando troppo i momenti “caciaroni”, i pezzi sono spesso noiosi ed il minutaggio è pure eccessivo. Un brano come “The Line Starts Here”, ad esempio, quasi cinque minuti di durata (il più lungo), non può risultare il meno interessante, non dovrebbe non dire assolutamente niente. Un pregio della formazione nordamericana, per dare a Cesare quel che è suo, è quello di non cercare l’appeal melodico a tutti i costi, bensì costruire i propri brani su soluzioni poco mainstream; pregio che, per ora, però, ne limita anche le possibilità di successo. Qualche canzone piacevole è presente e più di una traccia cresce d’impatto con il susseguirsi degli ascolti – si vedano l’opener “In Full Return”, la title-track o la bella “The Voices” – ma, nonostante ciò, il disco resta un tantino al di sotto della sufficienza, non impedendo però ai Burnthe8track di poter maturare con calma ed una maggiore capacità di controllo/utilizzo dei propri mezzi. Ragazzi preparati, in grado di fare ottime cose in futuro… basterà correggerne qualcuna in questo presente.