7.0
- Band: BURY TOMORROW
- Durata: 00:42:04
- Disponibile dal: 03/07/2020
- Etichetta:
- Music For Nations
- Distributore: Sony
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In un 2020 finora ricco di soddisfazioni a tutte le latitudini in ambito metalcore – citiamo in ordine sparso Heaven Shall Burn, Trivium, August Burns Red, The Ghost Inside e Polaris – non poteva certo mancare la Terra d’Albione, protagonista dell’estate con le ultime uscite di Bleed From Within e Bury Tomorrow. Preceduto da un certo hype, anche per effetto del ritardo di tre mesi dovuto al COVID-19, “Cannibal” non tradisce le attese ma al tempo stesso prosegue senza scossoni sulla stessa lunghezza d’onda di “Black Flame”, a riprova di come ormai il quintetto di Southampton abbia trovato la propria zona di comfort intorno al dualismo tra lo scream sofferto di Daniel Winter-Bates e le clean vocals del chitarrista ritmico Jason Cameron, protagoniste indiscusse ed equamente bilanciate nel mix. Intenso innanzitutto a livello lirico, con testi ispirati dai disturbi mentali vissuti dallo stesso Daniel e dalla sua esperienza lavorativa nel sistema sanitario nazionale, dal punto di vista musicale il sesto album della formazione inglese si attesta sulle classiche coordinate melodic-core. Pur senza la pesantezza del deathcore, i guizzi della NWOAHM o l’estro elettronico degli Enter Shikari (con cui hanno in comune il produttore), pezzi come “Choke”, “The Grey (VIXI)” o “Better Below ” riescono a colpire subito le sinapsi giuste, conquistando fin dal primo ascolto i seguaci di tutte tre le correnti. Volendo azzardare un paragone con il più longevo nu-metal, potremmo dire che i Bury Tomorrow si apprestano a diventare i Sevendust del metalcore: non superdotati tecnicamente, ma con delle eccellenze a livello vocale e incapaci (almeno fino ad ora) di scrivere un brutto disco.