7.0
- Band: BURY TOMORROW
- Durata: 00:49:26
- Disponibile dal: 13/05/2014
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Le uscite come “Runes” continuano a farci meravigliare della longevità e dello stato di salute dell’amato movimento metalcore, che anno dopo anno continua a rimanere attuale e seguitissimo, pur senza rinnovarsi in maniera sostanziale. Un album che giustifica lo status di teste di serie della scena a livello nazionale ed europeo: figli della scuola del Massachusetts (KSE, Shadows Fall, Unearth), i britannici non cascano nella moda delle sonorità djent/moderne, regalando bei momenti fatti di riffing e melodie chitarristiche apprezzabili che, restando al servizio della canzone, mostrano un certo gusto stilistico senza sforare nel puro esibizionismo. Il plus caratteristico sta nelle vocals pulite, giustamente valorizzate nella produzione, che immortalano la prova di un vocalist decisamente superiore alla concorrenza di ‘urlatori prestati alla melodia’: Jason Cameron, anche più che in passato, si dimostra un cantante notevole, dal timbro che ricorda il celebrato Lajon Witherspoon, ma senza le sfumature black. Rispetto al precedente “The Union Of Crowns”, che ha spalancato le porte di Nuclear Blast e ha acceso i riflettori sulla band, il disco risulta più heavy e intenso, in accordo con le solite dichiarazioni e con i primi passi della band, con l’unica “Divine Breath” a segnare un momento di respiro. Un capitolo di cui la band può essere fiera e che conferma i Bury Tomorrow come formazione capace e brillante: ora gli manca solo la hit, quel pezzo memorabile che può portarli alla ribalta e consegnarli all’Olimpo del genere. Ci vuol anche fortuna a volte…